L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” contro le Istituzioni: “Disattesi gli impegni, sono incapaci persino di installare in tempi ragionevoli due postazioni di autovelox.”
CATANZARO – “La morte del Carabiniere Gabriele Formicola costringe l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ad una doverosa considerazione. Negli ultimi 3 anni sulla S.S.106 nella provincia di Catanzaro abbiamo avuto in tutto 18 vittime e di queste addirittura 16 (89%), sono comprese nel famigerato tratto Soverato – Guardavalle. Sono cinque le vittime a Santa Caterina dello Jonio, due a Sant’Andrea dello Jonio, Stalettì, Badolato e Davoli, una a Soverato, Guardavalle e Montepaone. Inoltre, di queste ben nove (56,25%), hanno un’età inferiore a 28 anni.” Lo afferma, in una nota, l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” dopo l’ultimo incidente mortale verificatosi sull’arteria.
Oggi dobbiamo constatare l’amara realtà: le Istituzioni hanno fallito. Sono incapaci persino di installare in tempi ragionevoli due postazioni di autovelox. Incapaci di dare una risposta minima (osiamo dire la più insignificante), ai cittadini che meritano prima di tutto una strada sicura ma in mancanza di questa almeno dei sistemi di prevenzione del rischio (seppure temporanei in attesa di investimenti), che riescano a garantire il minimo sindacale di sicurezza ai tanti automobilisti che percorrono quel tratto letale della S.S.106.
Pertanto l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” auspica un impegno immediato da parte delle istituzioni e l’installazione nei prossimi 15 giorni delle postazioni per il controllo elettronico della velocità così come concordato nell’incontro in Prefettura lo scorso 15 novembre con la speranza che siano subito dopo installate altre postazioni nel tratto tra Badolato e Davoli. Una ennesima mancanza di risposte sarà certamente vista dall’Associazione come una volontà politica precisa e chiara da parte delle Istituzioni: quella di non fare nulla per non cambiare nulla. Questo però significa diventare di fatto responsabili morali di quello che accadrà in futuro.”
