Site icon quicosenza

Insediato il terzo Governo non eletto. Il popolo è ancora sovrano?

e365321e0d4f965ccc0bfc451a980dc9

ROMA – Record mondiale: tre primi ministri extraparlamentari, uno dietro l’altro. Perché?

In ossequio a chi? Grazie ai giochetti dell’onnipervadente massoneria italica e non, la farsa continua in barba alla democrazia.  Sul sito internet del governo tricolore si legge ora la seguente frase: «La Carta costituzionale disciplina la formazione del Governo con una formula semplice e concisa: “Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri”». Certo, non c’è dubbio. Ma la stessa Costituzione  afferma prima di tutto e sopra a tutti che «il popolo è sovrano». Infatti, il popolo non ha eletto un Parlamento per fare le ammucchiate nel retrobottega di Palazzo Chigi e del Quirinale, dettate dai potentati economici stranieri, dopo la chiusura  delle urne. Gli elettori hanno votato schieramenti diversi, ed apparentemente contrapposti in campagna elettorale.

 

Prima Monti nominato senatore a vita senza avere i requisiti e con un numero enorme di conflitti di interesse (alla voce Trilateral+Bilderberg), poi Letta, adesso Renzi che spunta dal nulla. Ma chi pretendono di prendere in giro? La Corte costituzionale ha dichiarato incostituzionale la legge elettorale 270/2005, quella con cui è stato rieletto da onorevoli illegittimi tale Giorgio Napolitano. Grazie alla debolezza intrinseca dell’inesistente opinione pubblica, e ad un giornalismo indipendente con funzione di controllo del potere, non è stata ancora fatta valere la decadenza di tutti gli onorevoli e del capo pro tempore dello Stato. Sono tutti abusivi. Vogliamo far rispettare le conseguenze giuridiche effettive di una sentenza della più alta magistratura in Italia?

 
L’articolo 90 della Costituzione parla chiaro: «Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione». Senza giri di parole. Giorgio Napolitano, appunto, deve rispondere dinanzi al popolo italiano di alto tradimento della Patria e attentato alla Costituzione. Giorgio Napolitano ha imposto prima il governo Monti senza alcuna consultazione elettorale, poi Letta ed infine Renzi. L’articolo 94 della Costituzione parla chiaro: «Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere…». Bene, anzi male: allora perché Letta non è passato in Parlamento ma è stato sfiduciato da una semplice riunione del PD?
 
E’ sotto gli occhi del mondo: il popolo italiano è stato calpestato da Giorgio Napolitano che ha stracciato quel residuo di di legalità del Belpaese. Napolitano ha tradito la Costituzione repubblicana, in buona compagnia di una banda di politicanti che prendono ordini dal sistema di potere sionista-anglo-americano.
Bisogna ribellarsi concretamente: con una paralisi di tutta l’Italia, uno sciopero ad oltranza. Come è ormai evidente anche alle pietre, i lacché del potere sono divisi in partiti che, apparentemente si scambiano accuse reciproche sulle cause del pessimo funzionamento del sistema. In questo modo questi privilegiati evitano la dispersione del voto e si garantiscono la sopravvivenza nel palazzo, alimentando ogni giorno il rimpallo di responsabilità in televisione, al fine di dividere gli elettori in due o tre grandi fazioni.
 
I telespettatori – purtroppo non i cittadini e le cittadine – si contrappongono in tifoserie.  In base a questo sistema elementare il voto popolare non è mai contro il sistema, ma è sempre organico, utile ad esso. Per ottenere questo risultato, quotidianamente queste sanguisughe mettono in scena una finta rissa, affinché gli elettori si confondano e perdano di vista il quadro di insieme. La realtà oscena è sotto gli occhi anche dei ciechi. In sostanza, tutti i politicanti in poltrona, che ci costano annualmente circa 25 miliardi di euro all’anno, sono i veri responsabili del declino morale, politico, economico e sociale dell’Italia. 
Mai a nessuno però viene in mente di cacciare via e per sempre tutta la casta e mutare le regole con una nuova Costituente creata dal basso, non dall’alto.
 
Fonte: Gianni Lannes
Exit mobile version