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Trova nel pane un pezzo di mattone: panificio condannato, ma nessun risarcimento

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La confezione da un chilo era stata acquistata a Rende e prodotta a Mangone.

 

COSENZA – Il Tribunale di Cosenza ha condannato il titolare di un panificio di Mangone al risarcimento di un suo cliente. La sentenza, depositata circa un mese fa, si riferisce ai fatti accaduti nel gennaio 2014 quando il cinquantaduenne Aurelio Costabile, dopo aver acquistato a Rende una confezione di pane da un chilo prodotta nello stabilimento di M. F., si è imbattuto in una spiacevole disavventura. Rientrato a casa, dopo aver affettato la forma, ne ha morso un pezzetto. In realtà però non si trattava di pane, ma di parte di un mattone refrattario che il giudice Formoso, ha ritenuto essere frutto delle crepe causate dalle alte temperature a cui sono esposte le pareti del forno. La pietra del diametro di due centimetri, ha causato al cliente la rottura e il distacco della protesi dentaria dell’arcata superiore con conseguente trauma mascellare. Contattato il panificio l’uomo è stato contestato ricevendo come risposta il diniego ad assumere ogni tipo di responsabilità, negando di fatto quanto avvenuto. Aurelio Costabile ha quindi denunciato l’episodio ai Nas e al termine del processo di primo grado ha, apparentemente, ottenuto giustizia.

Il signor Costabile ha anche raccontato la sua storia ai microfoni di Rlb Radioattiva

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Il Tribunale di Cosenza ha infatti condannato per lesioni colpose M. F. in qualità di legale rappresentante del panificio di Mangone al risarcimento di 2000 euro al suo cliente, al pagamento di una multa di 450 euro e alla liquidazione di tutte le spese processuali. Per il giudice sarebbe bastato osservare “le comuni norme di prudenza e diligenza. Una più attenta pulizia quotidiana del forno ben avrebbe impedito, infatti, il realizzarsi dell’evento lesivo”. Ad oggi, pur tentando di raggiungere un accordo bonario, Aurelio Costabile non è riuscito ad ottenere alcun tipo di risarcimento nonostante la sentenza sia già di per sé esecutiva. Per ora sembrerebbe che il titolare del panificio non intenda liquidare il cliente. Il suo legale in merito non ha inteso rilasciare dichiarazioni riservandosi di replicare in futuro sulla vicenda. L’avvocato che invece assiste Costabile ha fatto notare che per ottenere il denaro stabilito dal giudice bisognerà procedere, se il condannato si rifiuta di liquidare quanto dovuto, con un’azione civile al precetto e al pignoramento con conseguente dilatazione dei tempi ed incremento dei costi. Oltre al danno di non poter riuscire a masticare normalmente i cibi, la beffa di non ottenere a tre anni di distanza il denaro che gli spetta per riavere una protesi dentaria.

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