SERRA SAN BRUNO (VV) – L’amministrazione comunale decide di ripianare i conti vendendo legname.
Sono ben 2.603 gli alberi ricadenti nel territorio montano di Serra San Bruno, in provincia di Vibo Valentia, che il prossimo 25 marzo nei locali del municipio di Serra verranno messi all’asta pubblica, con il sistema delle offerte segrete, per la vendita del materiale legnoso ritraibile dal taglio di tre lotti boschivi appartenenti al demanio comunale denominato “Archiforo”, situato nel del Parco Naturale Regionale delle Serre, sito di importanza comunitaria. Il tutto, al fine di risanare il bilancio comunale del Comune di Serra San Bruno guidato dal sindaco Bruno Rosi. Fra gli alberi di cui e’ stata decisa la messa all’asta per il successivo taglio ci sono anche 1.090 esemplari di raro abete bianco. Contro la decisione dell’amministrazione comunale sta intanto montando in queste la protesta sulla rete e sui social network da parte di ambientalisti, naturalisti e semplici cittadini da ogni parte d’Italia contrari all’abbattimento degli alberi secolari. Da ricordare che negli ultimi 13 mesi l’amministrazione comunale di Serra San Bruno, al fine di risanare il bilancio comunale, ha gia’ disposto il taglio di ben 9.291 alberi, in pratica una media di 25 al giorno.
“Ci auguriamo che coloro i quali hanno deciso il taglio di questa pianta ritornino sulla decisione presa e, spinti da una sensibilita’ naturalistica, facciano un passo indietro”. Lo afferma il Comandante regionale del Corpo Forestale dello Stato della Calabria, Giuseppe Graziano, in merito alla vicenda legata all’Abete Bianco di Serra S.Bruno in localita’ “Archiforo”. “Attualmente – spiega – stiamo verificando le caratteristiche di questa pianta e il suo stato vegetativo affinche’ venga censita. I Patriarchi, capostipiti dei nostri boschi, rappresentano un patrimonio per la biodiversita’ e per le generazioni future che devono essere individuati e tutelati, e che rappresentano per la Calabria un patrimonio da rispettare, salvaguardare e godere”.
