In Calabria quasi 3mila iscritti al Grande Oriente d’Italia. Con la carica di Primo Gran Sorvegliante un cosentino. Appartenenti al Goi, anche, consulenti del caso Cucchi. Uno ex cognato del Gran maestro.
ROMA – E’ appena terminata in Commissione Antimafia l’audizione a testimonianza, del Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi. Sostanzialmente si tratta di una testimonianza simile a quella che avviene in qualsiasi processo nel corso della quale c’è l’obbligo di rispondere in maniera sincera su tutti i fatti di cui si è a conoscenza e su cui si viene interpellati. Nel caso specifico viene richiesto a Stefano Bisi la consegna degli elenchi di tutti gli iscritti al Grande Oriente d’Italia, con particolare riferimento agli iscritti della Calabria e Sicilia che appaiono, in numero abnorme, rispetto le altre regioni.
Partiamo dall’inizio dell’audizione. A porre le domande, portavoce anche di tutti i Senatori e Onorevoli, il Senatore Giuseppe Lumia al quale subito Bisi richiede la seduta segreta. Richiesta accolta di volta in volta (solo alcune parti saranno secretate). Il Gran maestro arriva in aula con un volume sulla massoneria e da qui la domanda sorge spontanea: “Sulla consegna degli elenchi?”
Bisi: “Ritengo che consegnando gli elenchi dei 23.052 fratelli iscritti al Grande Oriente d’Italia, divisi in 850 logge (da dieci a trenta membri), si compirebbe un reato contro la tutela di riservatezza dati sensibili. Elenchi segreti. Il Parlamento nel 2003 ha approvato una legge che tutela i dati sensibili e quindi anche l’appartenenza ad una comunione massonica. I dati sono sensibili. Nessuno ha l’obbligo di dire a chi appartiene?”
Lumia:” Qualcuno teme che vengano passati ai giornali? In una intercettazione dell’agosto scorso, Giulio Occhionero dice che teme che gli elenchi escano sui giornali e la Bindi potrebbe farli uscire sui giornali. Occhionero si dichiara preoccupato, grave pregiudizio. Che provvedimenti state eseguendo nei suoi confronti?”
Bisi: “E’ stato sospeso dal Goi.”
Tutti questi nomi sono stati ripetuti oggi al Gran maestro Bisi che ne ha confermato la conoscenza, meno che di uno Cosmi. Ma sulla motivazione del perchè Occhionero spiasse le persone, Bisi non sa rispondere: “Noi siamo vittime, perchè sono circa 300 i fratelli spiati e non riesco a dare una ragione del perchè li spiava e se spiava”. Su tale episodio conferma di collaborare pienamente con autorità giudiziaria. Collaborazione che il Gran maestro dice di star effettuando, anche, per un altro caso importantissimo, quello di Cucchi. In particolare si parla di due persone (e forse ce ne sarebbe anche una terza), appartenenti al Goi: due consulenti, medici legali; uno dei quali sarebbe l’ex cognato di Bisi. Rivelazioni scottanti per cui, subito, la seduta è stata secretata.
Ma quanti iscritti ci sono in Calabria? “Fino al 31 dicembre 2015 – dichiara Bisi – in Calabria ci sono 2.634; la prima loggia è stata a Girifalco (Catanzaro) e sono fratelli che si attaccano e sono affezionati al Goi.” Anche qui sulla richiesta precisa del senatore di fornire i nomi della Calabria e Sicilia (dove appare una grossa sproporzionalità tra residenti e iscritti) il Gran maestro si rifiuta: “Non posso andare contro la legge sulla privacy. Mi rifiuto di commettere un reato.”
Lumia: “Quando l’ultimo controllo in Calabria?”
Bisi:”Sono costanti”.
Lumia: “dall’82 a oggi quanti espulsi o colonne abbattute?”
Lumia: “Ha mai sentito parlare della Santa? Esiste tale struttura e una lista dei santisti?”.
Bisi: “Assolutamente no, non risulta tale struttura. Il grado santista non riguarda il Goi”.
Si passa poi a parlare di Trapani e le logge massoniche e l’indagine Mammasantissima, dove su quest’ultima Bisi afferma “non risultano iscritti al Goi coinvolti”. Ma la seduta passa poi in segreta.
Durante l’audizione, inoltre, escono fuori un po’ di “conti”: la tassa di iscrizione è di 180 euro a persona per la struttura centrale e poi dipende dalle logge. Di media il costo annuo di ogni fratello, la capitazione, ammonta ai 400/500 euro. 50 case massoniche. Il bilancio? Basta fare 180 euro per 22mila iscritti circa (fanno circa 4 milioni, ndr). I dipendenti sono 14.
Infine alla domanda: “Esistono logge coperte in quelle ufficiali?” Bisi risponde: “non esistono logge o fratelli segreti.”
Secondo il Gran maestro tutto viene fatto alla luce del sole, tutto è trasparente, tutto è in regola, non esistono infiltrazioni di ‘ndrangheta nei suoi iscritti al Goi, si collabora con la giustizia per garantire il bene pubblico e nazionale…eppure gli elenchi continuano a restare un mistero. Nessuno può avere accesso ai nomi, neanche l’Antimafia. E’ questione di privacy…la trasparenza forse si è trasformata in invisibilità; ci domandiamo come mai gli appartenenti ad un Ordine di cui si fa tanto vanto e tanto elogio, preferiscono restare invisibili?
