Un unico candidato alla presidenza mentre a votare, come noto, non saranno i cittadini.
COSENZA – “Il fatto che le elezioni provinciali siano elezioni non democratiche, perchè a votare non è il popolo ma consiglieri comunali e sindaci, rende evidente quello che in occasione di altre competizioni elettorali, in cui i partiti devono avere la seccatura di chiedere il voto alla gente, normalmente nascondono: che dietro la facciata della competizione il più delle volte c’è un accordo di potere. Oggi – scrive in una nota il Coordinatore Provinciale di Sinistra Italiana
Giovanni Caporale – lo chiamano Partito della Nazione, dando una solidità politica a quello che invece è semplicemente l’eterno Partito della Spartizione. Chiunque abbia seguito la storia dei flussi elettorali a Cosenza sa che in certi quartieri dominati da certi ras politici nelle elezioni comunali e provinciali il voto andava a sinistra mentre in quelle regionali e nazionali il voto andava a destra. Oggi non c’è bisogno di controllare pacchetti di voti, spendere soldi, inventarsi giustificazioni politiche tanto non si risponde alla gente. C’è una torta da duecento milioni di euro l’anno (questo il bilancio di spesa dell’ente Provincia più o meno) sediamoci a tavolino, anzi a tavola, e mettiamoci d’accordo. Non si presenta nemmeno il candidato, nemmeno si simula una competizione vera. Ecco il partito unico di Iacucci, quello che non guarda alle tessere, alle idee, alle culture politiche ma solo alla spartizione del potere.
Non c’entrano nemmeno i partiti, sono cose personali dei ras locali. Antonio Gentile può dichiarare senza nessuna vergogna “non abbiamo accordi con il Partito Democratico, abbiamo dialogato e preso accordi direttamente con Franco Iacucci”. Bene ha fatto, il Partito Democratico a Cosenza semplicemente non esiste come entità separata dagli apparati facenti riferimento a questo o a quel potente. Noi di Sinistra Italiana siamo diversi e infatti siamo fuori da questa competizione perchè abbiamo potuto constatare che non c’è lo spazio politico quando non c’è il popolo a votare, non ci sono abbastanza consiglieri indipendenti: chi ha posizioni personali da difendere si guarda bene dal mettersi contro i potenti del territorio. Il nascente partito della Sinistra Italiana, che in questo periodo celebra il suo congresso nazionale, ha intenzione di costruire la propria forza nella società, organizzando le classi sociali depauperate dal neoliberismo e derubate dalla casta. Non è il momento per partecipare a elezioni di questo tipo, per fortuna: noi preferiamo la gente. Tutti i consiglieri comunali e sindaci che vedono un punto di riferimento nel nostro partito sono sicuro che non avranno biogno di nessun invito ufficiale per fare l’unica cosa dignitosa in un’elezione antidemocratica a candidato unico: astenersi”.
