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“Nessun muro crollato nei pressi del Mariano Santo”: Occhiuto risponde all’esposto di Morra

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Il sindaco Occhiuto annuncia querela contro le diffamazioni del senatore Morra: “Per risarcirmi potrebbe stipulare una polizza assicurativa”. Morra controbatte: “Se i muri sono a posto, come mai il Collaudatore non li ha collaudati?”

 

COSENZA – Botta e risposta tra il primo cittadino di Cosenza, Mario Occhiuto e il Senatore Nicola Morra (M5S). In seguito all’esposto di denuncia che il pentastellato ha presentato presso la Procura della Repubblica, (riguardante il presunto e grave pericolo per l’incolumità  pubblica, in riferimento ad un muro di contenimento dell’Ospedale Mariano Santo); il sindaco Occhiuto ha annunciato, nei suoi confronti, una querela per diffamazione.

“Per essere un professore, il senatore Nicola Morra impartisce giudizi e pseudo-bocciature con una superficialità che, per quanto naturalmente politicizzata, non è affatto di buon esempio né ai suoi allievi né ai suoi elettori. Tanto per cominciare, riguardo all’esposto alla Magistratura che l’esponente del Movimento 5 Stelle ha annunciato di fare in relazione al fantomatico crollo di un muro nei pressi dell’ospedale Mariano Santo, occorre dire che nessun muro è crollato. E, soprattutto, che io, per ragioni di opportunità seppure non obbligato dalla legge, mi dimisi nel 2011 da direttore dei lavori dell’opera, quando diventai Sindaco. Di conseguenza, non esistendo un muro crollato e nemmeno un mio ruolo professionale al riguardo quindi, tantomeno, una mia responsabilità, mi aspetto le pubbliche scuse da parte di chi è abituato a dare lezioni di correttezza”. Così Mario Occhiuto replica alle dichiarazioni diffamatorie del parlamentare grillino, aggiungendo. “Innanzitutto – spiega – se è vero, come dice Nicola Morra, che il muro è stato realizzato nel 2015, a maggior ragione il suo assunto di accusa parte con un grave errore, visto che, appunto, mi sono dimesso nel 2011. In più, motivo per cui l’allarmismo del senatore Morra è fondato sul nulla, il nuovo padiglione del Mariano Santo è stato collaudato pochi mesi fa dal medesimo professionista che, secondo quanto afferma Morra, avrebbe espresso preoccupazione. I relativi interventi sono stati effettuati nel 2015, con il nuovo direttore del lavori, ing. Marcello Falbo. Nel 2016 il collaudatore, riferendosi all’assetto geologico generale della collina, quindi al di fuori dell’area di cantiere (come rilevato nel corso di un sopralluogo anche da Carlo Tansi, direttore del Dipartimento regionale della Protezione civile) ha richiesto un monitoraggio temporaneo dei muri di sostegno, con strumenti molto sensibili, in grado di rilevare eventuali ulteriori assestamenti millimetrici.

Assestamenti che, teoricamente, sono possibili prima che i tiranti applicati raggiungano la massima trazione. Il sistema di monitoraggio è stato commissionato dall’Azienda Ospedaliera al Dipartimento regionale di Protezione civile, sotto la direzione dello stesso Tansi, in perfetta aderenza alla richiesta del collaudatore. Solo per eccesso di prudenza non si consente l’uso della strada adiacente i muri a mezzi non autorizzati. Ripeto: io mi sono dimesso nel 2011 e solo per rispondere a queste diffamazioni ho attinto notizie dall’attuale direttore dei lavori Marcello Falbo. Il senatore Morra per evitare figuracce dovrebbe dunque documentarsi meglio la prossima volta. Tra l’altro, mentre diffama il sottoscritto, lamenta sui social il comportamento della stampa che attuerebbe ‘ricostruzioni immaginate’ sui 5 Stelle. E lui cosa fa? Inventa bugie su Mario Occhiuto. Anticipo che per tali falsità il senatore Morra dovrà rispondere nelle sedi opportune. E dal momento che sono intenzionato a richiedere i danni – chiosa il Sindaco – consiglio al professore di stipulare una polizza assicurativa per avvantaggiarsi sul risarcimento”.

 LA CONTRORISPOSTA DI NICOLA MORRA.

“Vengo coinvolto in polemiche con il sindaco di Cosenza a seguito dell’esposto che ho presentato in Procura venerdì mattina. Ribadisco in primis il dovere dei cittadini ed ancora più del politico, di segnalare situazioni di temuto pericolo per l’incolumità delle persone. Sapere che 66 metri di muro, su un totale di 136, risultano con segnali evidenti di inadeguatezza rispetto alla funzione che debbono assicurare, ed altri 30 che, proprio perché realizzati in evidente difformità rispetto alla relazione geologica, potrebbero a breve sommarsi ai 66 già “ruotati” (meccanismo di collasso dei muri), non può che comportare una conseguente azione di denuncia all’autorità.

Ciò premesso, vorrei precisare quanto segue:

1) Non risulta che ci si possa dimettere da Progettista;

2) Se i muri in questione sono a posto, come mai il Collaudatore non li ha collaudati?

3) Se la struttura è collaudabile pur senza i muri, perché questi sono stati progettati, realizzati e sottoposti a collaudo, per quanto questo si sia concluso paradossalmente?

4) I muri sono stati ultimati nel 2006 (Occhiuto risultava ancora Direttore dei Lavori, rimarrà tale, infatti, fino al 15/9/2011) e già allora il Collaudatore rilevava i cedimenti;

5) Ai sensi dell’Art. 197 D.P.R. 554/1999 – TITOLO XII – COLLAUDO DEI LAVORI – Capo II -Visita e procedimento di collaudo (Difetti e mancanze nell’esecuzione), al comma 1 si legge:

Riscontrandosi nella visita di collaudo difetti o mancanze riguardo all’esecuzione dei lavori tali da rendere il lavoro assolutamente inaccettabile, l’organo di collaudo rifiuta l’emissione del certificato di collaudo e procede a termini dell’articolo 202; ciò detto, per caso son seguite novità normative?

6) Nel 2011 il nuovo studio geologico ha evidenziato la necessità della realizzazione di opportune opere di consolidamento dei muri eseguiti e ultimati nel 2006 (qui, nel 2011, forse, subentra ing. Falbo come DL);

7) Questi interventi di consolidamento vengono ultimati nel 2015, ma nel 2016 il Collaudatore attesta la rottura dei vetrini, rifiutandosi il collaudo integrale ed auspicando un monitoraggio continuo.

Ma è proprio dal certificato di collaudo che rileviamo elementi che coinvolgono in prima persona il sindaco di Cosenza: è scritto a pag. 8 del suddetto certificato che le visite alle opere da collaudare effettuate in data 22/2/2006 e 16/3/2006 sono state fatte, oltre che dal collaudatore, anche dall’Ing. Falbo per la direzione dei lavori ed all’epoca era DL Occhiuto.

A pag 11 del certificato di collaudo si legge: “Nel corso della seconda visita in data 30/01/2008 è stato visionato attentamente il muro di sostegno….rilevando che alcuni conci murari hanno subito significativi cedimenti e rotazioni in testa”, il DL è sempre Occhiuto. Nella stessa pagina apprendiamo che il collaudatore, sempre dopo la visita del 30 gennaio 2008 scrive “In merito relaziono: la fondazione del muro in questione non è stata progettata e quindi realizzata secondo i dettami dello studio geotecnico a firma dell’ing Cortese… “, chi era il progettista? Noi non dobbiamo emettere giudizi: gli stessi li dovrà fornire la Magistratura. Noi poniamo domande e sollecitazioni volte ad assicurare l’incolumità dei cittadini. Anche di quelli che potrebbero trovarsi in aree prospicienti (strada Cosenza-Mendicino ad esempio) con una frana incombente….. Dovremmo tutti segnalare – la Calabria è zona ad alto rischio sismico oltre che idrogeologico, o no? – a chi di dovere situazioni di pericolo, anche solo ipotetico, al fine di impedire eventuali tragedie. Il principio non può che essere “male non fare, paura non avere”.

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