BRUXELLES – Non è solo colpa della burocrazia se i fondi europei vengono rispediti al mittente.
Non abbiamo una squadra di europrogettisti, perché non l’abbiamo formata nel corso degli anni. Nel nostro Sud abbiamo sempre più difficoltà ad accedere ai finanziamenti europei e questo non dipende dai burocrati di Bruxelles, ma da noi. Un fatto legato, purtroppo, alle competenze che ci mancano. Errori bipartisan hanno relegato la nostra regione a un ruolo ancora più marginale nello scacchiere europeo. E’ questa la triste verità che emerge da uno studio del ministero per la Coesione territoriale che fotografa un’agghiacciante realtà: a fronte di otto miliardi e mezzo di euro disponibili, soltanto 3,8 hanno finanziato i progetti calabresi. Numeri che non hanno bisogno di tante spiegazioni.
Le soluzioni esistono, basta svegliarsi e rimboccarsi le maniche. Ad affermarlo è l’europarlamentare Aldo Patriciello in merito alle difficoltà che si hanno nel Sud per accedere ai finanziamenti europei per la mancanza di europroggettisti. “Occorre formare le nuove leve di europrogettisti – afferma l’onorevole – che sappiano parlare tre lingue e interloquire facilmente con le istituzioni europee. Però questo è un lavoro a lunga durata, non si improvvisa in questo settore così delicato e competitivo. Per il momento bisogna attingere all’esperienza di chi fa meglio di noi. Per esempio avvalendosi delle competenze degli europrogettisti di paesi con una lunga tradizione in tal senso. La Calabria non può perdere tempo in convegni e spendere parole inutili su come si presenta un progetto potenzialmente in grado di intercettare fondi Ue. È sempre la competenza e la professionalità che fanno la differenza. Mi stupisce come in Calabria, ma succede anche altrove al Sud, spesso sono proprio i grandi progetti di enti pubblici ad essere bocciati a Bruxelles”.
