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I rapporti tra Scajola e la moglie di Matacena (LE INTERCETTAZIONI)

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ROMA – La moglie dell’ex parlamentare di Forzea Italia Amedeo Matacena, residente a Monaco, intende chiarire la sua posizione.

Chiara Rizzo colpita da custodia cautelare che prevede gli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Reggio Calabria che ha portato all’arresto dell’ex ministro Claudio Scajola, accusato di aver favorito la latitanza di Matacena, attualmente recluso nel penitenziano Regina Coeli,  intende chiarire la propria posizione e il contenuto delle intercettazioni che la vedono coinvolta. Sul suo conto il gip di Reggio ha scritto che veniva puntualmente consigliata sul da farsi dalla segretaria di Scajola, Roberta Sacco, la quale pare fosse a conoscenza dei legami tra l’ex ministro e il latitante Matacena. A testimoniarlo sarebbe una conversazione telefonica del 2 agosto 2013 in cui Rizzo Chiara (C), chiama la segretaria di Scajola, Roberta Sacco (R).

C = Pronto?

R = Ciao, scusami, sono Roberta… ciao.

C = No, per niente.

R = Posso dirti una cosa?

C = Sono a Saint Tropez!

R = Ma dai, che bello! Che giornata meravigliosa, allora! Ti disturbo perchè lui (Claudio SCAJOLA, ndr.) mi ha chiamato adesso, allora, l’appuntamento, quello delle 10,30 è saltato …

C = Ah, e perchè?

R = … ha detto che poi ti spiegherà lui … non me lo ha detto, mi ha detto che poi ti spiegherà, però mi chiede questo … mi ha detto già di concordare io e te poi, semmai, lui ti chiama … se tu puoi lui ti telefona, però già di concordare … lui pensava, se tu andavi comunque a portare la macchina, che io ti venivo a prendere e venivi a mangiare qua.

C = Si.

R = Però, a questo punto, ha detto, fate voi una ipotesi che se a lei va bene … perchè io dicevo … lui voleva … di non scendere con la macchina a seconda … se vengo io, ma non… tu in scooter no? (ride)

C = Eh, se vuoi si!

R = Ma tu ce la f…

C = Ce la faccio, certo! No, no …

R = Ma se no lui porta giù la sua macchina, è un casino…

C = No, no, no, non vale la pena, infatti …

 

Nella stessa giornata la Chiara Rizzo chiama Scajola per discutere di un “argomento riservato” riguardante, secondo il giudice per le indagini preliminari, l’impegno del politico in favore di Amedeo Matacena.

C = Pronto? No, no, no, pronto?

S = Ecco, si, allora si, ti sento … allora, su quella cosa lì ti devo parlare a voce, non è opportuno …

C = Ma non si può fare, giusto? Okay!

S = No, ho verificato, si può fare ma non ti voglio far rischiare, poi ti spiego … (il giudice per le indagini preliminari di Reggio Calabria annota che ‘compaiono i primi riferimenti al suo impegno diretto a favore del Matacena’, ndr)

C = Non va bene per me, okay!

S = Capito? Ci ho lavorato due giorni … due giorni …

C = E allora dove la faccio? Perchè io poi non la posso fare più, eh!?

S = Dopo?

C = Poi torno il 25 e non lo posso fare più.

S = Appunto … allora sto pensando a quello lì, ne abbiamo parlato proprio di queste cose …

C = A Nizza? … breve interruzione di linea … e a chi? Ma quello non capisce niente del tuo appalto!

S = Non ho capito.

C = Ma chi? Quel signore lì? Che ne capisce?

S = Si, ma lui mi aveva detto che … io lo vorrei verificare

C = Va bè, allora verificalo tu.

S = Io ho detto … ammesso che riesce …

C = Però perdi tempo perchè nessuno al mondo che li può prendere se non ha …

S = Io sto lavorando su questo infatti, per quello volevo chiamarti, perchè … questo è venuto da me, poi, oggi … va bè, poi ti parlerò a voce.

C = Forse era meglio che lo facevamo mercoledì, lo vedi? … Vedi, mannaggia …

S = Cosa vuoi che ti dica … io, delle altre normative, forse era meglio farlo subito … poi ti spiegherò tutto. 

 

Su questa frase, il giudice per le indagini preliminari annota che “appare evidente che sia direttamente impegnato nell’opera diretta a rinnovare il visto a favore del Matacena, per garantirne la sua permanenza nelle Seychelles“. Nell’individuare uno Stato estero che evitasse per quanto possibile l’estradizione di Amedeo Matacena o la rendesse quanto meno molto difficile e laboriosa Scajola avrebbe indicato il Libano. La necessità del Matacena di trasferirsi dal territorio degli Emirati Arabi era generata dal timore che il 20 febbraio 2014, fosse emessa la sentenza nel procedimento pendente a Dubai, cui sarebbe potuta conseguire l’espulsione da quel paese, con il rischio di essere tratto in arresto e trasferito in Italia per scontare la pena. Ma Scajola tranquillizzò Chiara Rizzo rassicurandola di avere un ‘amico’ ministro in carica proprio in Libano. Materiale “molto interessante” per le indagini pare sia stato acquisito dagli uomini della Dia di Reggio Calabria nel corso dell’operazione di ieri nel corso delle perquisizioni compiute a casa, negli uffici e in ogni altro locale a disposizione, delle 19 persone coinvolte, nove delle quali non indagate, dove sono stati requisiti documenti, computer, lettere, fax. Il ministro sarà interrogato oggi a partire dalle 16.30.

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