Piscina di Campagnano: un ricordo estinto di bene comune, ormai business esclusivo dei Manna
Redazione
Tutta la storia della Piscina comunale (privata) di Campagnano e dell’esclusivo business. Mentre gli ex dipendenti aspettano ancora gli stipendi.
COSENZA – Partiamo da un presupposto: è importantissimo avere in città spazi dove praticare sport e, proprio per questo, una piscina comunale è fondamentale per il benessere psico-fisico della popolazione. Ma quando questa si trasforma in un business esclusivo, c’è qualcosa che non torna; soprattutto se gli interessi privati sono evidenti agli occhi di tutti da ‘secoli’ e la città (anzi la Regione intera) resta immobile ad osservare. Ma ancora più grave è che, tali interessi privati, vadano a discapito di persone oneste, quali siano semplici lavoratori e/o famiglie. La storia della Piscina Comunale di Campagnano è ormai stranota a tutti, forse però in molti hanno dimenticato che è una struttura “comunale” nata con fondi pubblici e poi appaltata a privati con concessioni fuori da ogni regola. Concessioni e rinnovi sempre allo stesso consorzio Cogeis (dieci anni, poi quindici, poi venti) dapprima con la Giunta di Giacomo Mancini, poi col Sindaco Eva Catizone, successivamente con Salvatore Perugini ed ora con Mario Occhiuto. Tutti, proprio tutti, hanno rinnovato ed allungato il rapporto Comune di Cosenza con Cogeis, senza mai batter ciglio, sapendo benissimo il grande business che gravita attorno all’ente.
Il business esclusivo dei Manna
Il bene “comune” e quindi pubblico in poco tempo è diventato bene privato ad uso e consumo di Cogeis e di chi è a capo di Cogeis, ovvero il proprietario Carmine Manna, che con Cogeis ha ereditato la Piscina Comunale di Campagnano dal padre Giancarlo. I Manna gravitano nei salotti della politica da più tempo. Marcello Manna (attuale sindaco di Rende, nonché esperto avvocato, uno dei più bravi e importanti di Cosenza e Rende) è il cugino diretto di Giancarlo Manna (padre di Carmine Manna). La Cosenza Pallanuoto della Famiglia Manna: Francesco Presidente (figlio minore, quindi fratello di Carmine); Giancarlo (padre) un pò tutto fare ma non ufficialmente; Angela (figlia) “un numero” nel tredici titolare…(del resto “la squadra è mia e non metto in squadra mia figlia?!”), facente parte di Co.Ge.I.S. (Consorzio che gestisce la struttura di Campagnano, proprietario Carmine Manna).
La società Cogeis è un Consorzio formato da: Cosenza Nuoto (A.S.D. Associazione Sportiva Dilettantistica); Polisportiva Gnisci; entrambe affiliate alla F.I.N. Federazione Italiana Nuoto. La Polisportiva Gnisci è retta dal signor Roberto Gnisci, amministratore di Isotermica Gnisci, azienda che gestiva pulizia e sanificazione impianti e manutenzione ed interventi tecnici della piscina (gestiva perché l’Isotermica Gnisci ora non fa più parte del consorzio). Il signor Roberto Gnisci era nello stesso tempo socio di Cogeis al 50% (si è dimesso nell’agosto 2015); l’altro 50% era nelle mani di Carmine Manna (ora unico proprietario). Cogeis non paga Gnisci ed i lavoratori di Gnisci portati all’esasperazione e alla disperazione, dopo ricatti, provocazioni sul posto di lavoro, mobbing, vengono mandati a casa con un bel nulla tra le mani (stipendi, contributi e tfr) e una causa legale attualmente in corso.
Ovviamente Manna non paga neanche i suoi dipendenti diretti: istruttori, amministratori e staff, tutti costretti, visto i mancati pagamenti di stipendio, ad essere licenziati e quindi lasciare il posto di lavoro, nonostante attorno all’ente gravitino milioni di euro. E per incassare tutti questi soldi pare che il proprietario abbia escogitato un vero e proprio piano fatto ad arte, ovvero: se la Cosenza nuoto (A.S.D. cioè Associazione dilettantistica sportiva, consociata del Cogeis) incassa i turni della mattina, del serale e di tutti gli agonisti (che sono una miriade di persone), dichiara meno di 250.000 € all’anno di incassi (dovete sapere, per chi non è del settore, che le A.S.D. per legge al di sotto dei 250.000 euro all’anno non sono tenute all’obbligo delle scritture contabili) e la Cogeis che incassa solo l’utenza del pomeriggio, cioè la scuola nuoto (misera utenza rispetto a quelle che incassa la Cosenza nuoto) produce dei bilanci di media di 2 milioni di euro all’anno (il bilancio è pubblico, basta andare alla Camera di Commercio e richiederlo) c’è qualcosa che non torna. Molti degli iscritti lì in piscina per un trimestre, l’anno seguente non risultavano in anagrafica. Forse perché la ricevuta era nel conteggio della Cosenza nuoto che superava i 250.000 euro?
E ancora la Cosenza nuoto, che incassa e gestisce anche la piscina di Vibo Valentia e quella di Castiglione paese, si prende tutti gli incassi di quella di Cosenza e tutte le convenzioni, cosicchè le casse del Cogeis stanno rimanendo volutamente a secco. La Cogeis la lasciano ai suoi debiti e vertenze con gli ex dipendenti che non vedranno mai risarcito nulla di quanto gli spetta. Inutile dire che le utenze, da anni, sono a carico del comune e quindi dei cosentini.
Per non dimenticare: le strutture possedute dai Manna
Carmine Manna gestì per tre anni la Piscina Comunale di Villapiana con rescissione anticipata “diplomaticamente” consensuale; il Centro Polivalente di Serra San Bruno chiuso da più anni con insolvenze economiche con fornitori, personale e gestori utenze (luce, acqua, gas); Piscina Comunale di Lamezia Terme (dove l’ex Sindaco Gianni Speranza ha chiesto l’allontanamento immediato dell’azienda di gestione stracciando il contratto); la Piscina Comunale di Malito (chiusa per un debito di circa 70mila euro, con tutto che gli introiti di ogni trimestre erano di 30mila euro netti) e la struttura per anziani, la Casa di Riposo “Emma Gagliardi”(chiusa a settembre 2015, per un buco che supera le 50mila euro.) Queste ovviamente solo quelle ufficiali.
L’iter giudiziario brevemente riassunto
Le cause in corso, sia degli ex dipendenti di Gnisci che quelli diretti di Manna subiscono rinvii su rinvii (l’ultimo dovuto al cambio di giudice), pratiche bloccate e tutto rimane immobile. Roberto Gnisci dichiara fallimento, in quanto non ha riscosso i crediti. La causa fallimentare, viene vinta – ad ottobre 2016 – dalla parte civile. Il Tribunale di Catanzaro conferma il fallimento.Poi spunta il reclamo alla Corte d’Appello di Catanzaro (per questo la procedura non si blocca, va avanti). Mentre per la famosa assegnazione dei crediti da riscuotere e quindi eventuale pignoramento presso terzi, ancora il silenzio. Sempre lo scorso ottobre l’udienza è slittata a causa di una serie di difficoltà procedurali (in poche parole non erano chiari i conteggi) e quindi si doveva ritornare nel Tribunale di Cosenza dopo una ventina di giorni. Ma ecco che spunta l’ennesimo impedimento: cambia il Giudice e l’udienza slitta ancora, non si sa la tempistica, nonostante l’istanza urgente inoltrata dagli ex lavoratori, per avere qualche spiegazione e sapere il giorno preciso. Ma anche in Tribunale tutto tace.
Ricordiamo che Gnisci, stando ai conteggi effettuati, era creditore di 40mila euro circa; notizia smentita poi in sede prefallimentare, dove emerse che i crediti vantati da Isotermica Gnisci ammontassero ad oltre 204mila euro, secondo la documentazione fornita da Gnisci. Il duo Gnisci/Manna non smette, comunque, mai di stupire: se Gnisci è creditore di una così cospicua somma di denaro (come dichiara lui stesso nella documentazione), non sarebbe proprio il caso di mettersi nuovamente “in affari” con Manna?! Invece accade proprio questo. Certo, data la situazione con l’Isotermica Gnisci in fallimento, Roberto Gnisci non si espone in prima persona; ma manda avanti la moglie Annamaria Cannizzaro che diventa il nuovo socio di Carmine Manna, in una nuova ditta: “AMPHIIOS S.C.R.L.” registrata come Società Consortile a Responsabilità Limitata – Società di capitale, con sede legale sempre a via Veterani dello Sport (ovvero nella piscina di Campagnano). Se Cogeis muore, infatti, muoiono tutti i debiti con lei, perciò arriva la AMPHIIOS S.C.R.L., che si occupa di “Corsi sportivi e ricreativi”. Ed ecco – forse – perchè, si prende tanto tempo e al Signor Gnisci non interessa effettuare pressioni per riscuotere i crediti e pagare i suoi ex dipendenti. Al duo degli ex lavoratori poco importa, anzi potremmo dire non importa proprio nulla.
‘L’indifferenza’ del sindaco Mario Occhiuto
Gli ex lavoratori della piscina di Campagnano, più volte hanno chiesto aiuto al sindaco di Cosenza Mario Occhiuto senza avere, alcun appoggio, a differenza delle altre strutture (Lamezia, Villapiana ecc.) che hanno mostrato solidarietà verso i loro dipendenti togliendo la gestione alla Cogeis (Manna) sempre per mancato pagamento, per restituirla ai lavoratori stessi: istruttori e personale di pulizia e manutenzione. Anzi il primo cittadino, se n’è lavato le mani (come si dice in questi casi) rispondendo:Non c’è da stupirsi, dato che il proprietario della piscina è stato anche ex assessore al comune di Cosenza. E inoltre, il futuro progetto della Cittadella dello Sport (che ingloba anche la Piscina comunale di Campagnano), sicuramente porterà ulteriori benefici all’allegra gestione. Giusto per incrementare ancora il business. In tutto ciò, chi dovrebbe vigilare e far sì che venga messa la parola fine, tace. Non resta che rassegnarsi e, anzi, fare i complimenti a chi da anni è riuscito con una semplice piscina, a diventare un vero e proprio paperon de’ paperoni.