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Omicidio netturbini: a distanza di ventitré anni, nessuna verità

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LAMEZIA TERME – Trucidati mentre erano impegnati nello spazzamento della città.

“Il 24 maggio del 1991 Pasquale Cristiano e Francesco Tramonte venivano barbaramente uccisi, nell’adempimento del proprio lavoro. A 23 anni di distanza non esiste una verità giudiziaria e storica di quel terribile omicidio, non c’è un colpevole, non c’è nemmeno un movente definitivamente accertato”. E’ quanto afferma, in una nota, Libera Catanzaro ricordando i due netturbini uccisi dalla ‘ndrangheta in un agguato a Lamezia Terme. “Ciò che è certo – prosegue Libera – è soltanto che Cristiano e Tramonte furono vittime innocenti della violenza mafiosa, strappati alla vita e ai loro cari senza colpa alcuna. In questi lunghi 23 anni i familiari di Cristiano e Tramonte hanno coltivato il ricordo dei loro congiunti e hanno aspettato invano giustizia. Accanto a loro, alcune persone di buona volontà e di grande sensibilità hanno tenuta viva la memoria collettiva. Da qualche mese Libera Catanzaro si impegna insieme a loro perché tutti sappiano cosa è successo, quale grado di barbarie raggiunge la mafia, quale dolore rechi con sé la cultura della violenza. Ai familiari di Cristiano e Tramonte rivolgiamo oggi il nostro commosso pensiero e rinnoviamo l’impegno ad alimentare la memoria dei loro cari e a chiedere ancora giustizia”. “Il sindaco di Lamezia, Gianni Speranza, e l’Amministrazione – è detto in una nota del Comune – ricorderanno, domani, insieme ai familiari delle due vittime ed all’associazione Libera, Francesco Tramonte e Pasquale Cristiano, i due giovani dipendenti comunali, alle 9.15, con la deposizione di cuscini di fiori ai piedi della lapide posta sul luogo dell’uccisione avvenuta nel quartiere Miraglia, dove l’amministrazione comunale nel 2010 ha voluto una targa commemorativa in ricordo delle vittime del feroce omicidio. Alle 9.45 la celebrazione si terrà nei pressi del Palazzo comunale, in corso Numistrano”.

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