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Il business della pedopornografia nel Cosentino, indagato sceglie il silenzio

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Si è avvalso della facoltà di non rispondere il trentenne che aveva nel proprio pc immagini di minori abusati.

 

CASTROVILLARI (CS) – Interrogatorio in carcere per il trentenne di Corigliano Calabro accusato di detenzione di materiale pedopornografico. L’uomo nel corso dell’incontro con il Pubblico Ministero ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere mentre il suo legale difensore ha richiesto la scarcerazione immediata. A decidere sarà il gip presso la Procura di Castrovillari Teresa Reggio. L’arresto è scattato dopo un’accurata perquisizione domiciliare effettuata dalla Polizia Postale di Cosenza a seguito di indagini effettuate su tutto il territorio nazionale. L’operazione denominata Dark Empyrean coordinata dalla Procura distrettuale di Roma con il supporto di FBI ed Interpol mira a far luce sul mercato pedopornografico presente sul web.

 

Nell’hard disk del computer del trentenne pare sia stata rinvenuta un’enorme mole di file, soprattutto video e foto, che ritraggono abusi su minori, bambini che intrattengono rapporti sessuali di varia natura oltre ad alcune transazioni di denaro. Sotto la lente d’ingrandimento è finita la parte oscura del web, il deep web e i suoi motori di ricerca non convenzionali che permettono di accedere ad un’ingente quantità di informazioni ed attività illecite dal traffico di armi a quello di esseri umani. In totale sono 150 gli italiani indagati in questa indagine sul materiale pedoponografico presente sul web frutto di violenze sessuali su minori. La piattaforma di cui pare faccia parte anche il trentenne coriglianese sarebbe gestita da un’associazione a delinquere finalizzata alla vendita di armi, droga, materiale pedopornografico, documenti falsi, codici per carte di credito e conti correnti on line.

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