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Blitz “Chaos”, imprenditori e funzionari ANAS arrestati per irregolarità nei lavori dell’A2 – VIDEO e AUDIO

CHAOS 01

Nove persone, tra imprenditori e funzionari pubblici, sono indagate dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia sui lavori dell’Autostrada

 

VIBO VALENTIA – Il blitz denominato Chaos è scattato alle prime luci dell’alba e l’indagine riguarda presunte irregolarità che sarebbero state riscontrate nella gestione dei lavori di ammodernamento di un tratto dell’ex A3 Salerno-Reggio Calabria, oggi autostrada A2 del Mediterraneo. Nel corso dell’operazione, la Guardia di Finanza vibonese ha eseguito le nove misure cautelari in carcere a carico di altrettante persone accusate, a vario titolo, di frode in pubbliche forniture, truffa aggravata ai danni di ente pubblico, attentato alla sicurezza dei trasporti, abuso d’ufficio e falso ideologico in atto pubblico.

Contestualmente i militari hanno effettuato anche un sequestro preventivo di beni, per un valore di quasi 13 milioni di euro, a carico tanto delle imprese quanto dei relativi rappresentanti legali coinvolti nelle indagini; imprese che sono state raggiunte inoltre da una misura interdittiva nella quale il Gip vieta alle stesse di stipulare contratti, per un anno, con qualsiasi pubblica amministrazione.

Il Procuratore di Vibo Valentia, Giordano Bruno, è intervenuto ai microfoni di Rlb questa mattina, per spiegare alcuni dettagli dell’operazione scattata questa mattina e ha sottolineato l’ennesimo caso di ‘connivenza’ tra pubblici funzionari e imprenditori

ASCOLTA L’INTERVISTA

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I particolari delle indagini

Irregolarità nei lavori di ammodernamento del tratto autostradale dell’A/3 compreso tra gli svincoli di Mileto (VV) e Rosarno (RC). E’ quanto accertato nel corso dell’operazione Chaos che rappresenta lo sviluppo dell’indagine che, nel maggio dello scorso anno, ha portato al sequestro preventivo del tratto autostradale interessato e di aree e strade provinciali limitrofe interessate da un serio rischio idraulico/idrogeologico, mai considerato in nessuna fase di progettazione, con conseguente configurabilità del reato di crollo/disastro doloso, nonché al sequestro di somme di denaro per oltre 400.000 euro, corrispondenti all’illecito profitto dei reati di truffa e falso commessi dalle imprese esecutrici dei lavori attraverso la formazione di documentazione che attestava falsamente l’avvenuto smaltimento di rifiuti speciali di lavorazione (in realtà mai avvenuto).

Dalle indagini sull’esecuzione dei lavori di ammodernamento affidati in Appalto dall’ANAS per un importo di circa 61 milioni di euro, coordinate dal Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia – Dr. Bruno Giordano – e dal Sostituto Procuratore, Dottoressa Benedetta Callea, ed eseguite dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, è emerso il quadro di diffuse irregolarità, estrinsecatesi attraverso vari episodi di truffa e frodi nelle pubbliche forniture; false certificazioni di lavori mai effettivamente eseguiti, eseguiti solo in parte o eseguiti in grave difformità rispetto alle previsioni contrattuali; alterazioni della contabilità lavori; omissioni, da parte degli organi della Stazione Appaltante, di verifiche e controlli. Il tutto finalizzato all’indebito arricchimento degli operatori economici aggiudicatari dell’appalto, che secondo quanto sinora emerge dagli accertamenti, avrebbero lucrato somme non dovute per un importo di 12.756.000 euro. Le indagini hanno fatto emergere anche l’esecuzione di opere potenzialmente pericolose per la sicurezza pubblica.
Alle persone indagate, complessivamente quindici, tra responsabili di imprese operanti nel settore dei lavori autostradali, dipendenti di dette imprese e funzionari dell’ANAS, vengono contestate, a vario titolo, le ipotesi di reato di Truffa aggravata ai danni di Ente pubblico, Frode nelle pubbliche forniture, Falso ideologico in atto pubblico, Attentato alla sicurezza dei trasporti e Abuso d’ufficio.

Emesse nove ordinanze cautelari

Gli indagati sono 4 imprenditori e 5 funzionari/dipendenti ANAS, ai quali sono stati sequestrati anche beni per un valore di 12.756.281,29 euro, corrispondenti al profitto dei reati contestati. I destinatari del provvedimento di sequestro sono tre imprese che hanno preso parte alla realizzazione dei lavori oggetto di indagine, nonché, a titolo personale, i relativi amministratori/rappresentanti legali.

 

Il procuratore Giordano Bruno sulla sicurezza: “Consiglierei prudenza”

“Questa operazione non esaurirà la nostra attività e il nostro intervento sul settore delle opere pubbliche”. Così il procuratore di Vibo, Giordano Bruno, da poco arrivato dalla Procura di Paola, in conferenza stampa per illustrare i dettagli dell’operazione Chaos. Ma quello che preoccupa è certamente il tema della sicurezza del tratto autostradale: “Noi possiamo dare un giudizio entro certi limiti. Quello che abbiamo accertato è che non sono stati rispettati i capitolati, lo smaltimento dei rifiuti non è avvenuto in maneria conforme alla legge. Ma ci preoccupa soprattutto il primo aspetto, ovvero la mancata corrispondenza dei materiali utiilzzati per le opere risetto al capitolato. Le consguenze? difficile dirle sarà l’organo tecnico a valutarle. In questo momento l’autostrada è lì, apparentemente in buone condizioni, ma la carenza strutturale potrebbe farsi vedere nel momento meno opportuno, ovvero in presenza di grossi fattori esterni e sollecitazioni che metterebbero a nudo i limiti di questa attività costruttiva”. Il consiglio del procuratore agli utenti della strada è di viaggiare su quel tratto (che è già oggetto di sequestro), dove ci sono dei limiti di velocità, con grande prudenza nel percorrerla, perchè alternative a questa non ce ne sono e la Calabria è già molto penalizzata dal punto di vista della circolazione”.

 

I NOMI DELLE PERSONE COINVOLTE

In carcere sono finiti:

Gregorio Cavalleri, 66 anni, imprenditore, residente a Dalmine (Bg), titolare dell’omonima ditta;
Domenico Gallo, 61 anni, imprenditore, di Bovalino (Rc);
Vincenzo Musarra (64), rappresentante legale ditta Cavalleri, di Verdello (Bg);
Carla Rota (55), responsabile amministrativa della ditta Cavalleri, di Alme’ (Bg).

Arresti domiciliari:

per Vincenzo De Vita (45), direttore operativo “qualita’ materiali”, residente a Tropea (Vv);
Giovanni Fiordaliso (47), direttore dei lavori sul tratto di autostrada interessato dall’inchiesta, di Reggio Calabria;
Salvatore Bruni (41), direttore operativo-contabile, di Catanzaro;
Consolato Cutrupi, 46 anni, funzionario Anas, Rup dei lavori, di Reggio Calabria;
Antonino Croce, 37 anni, geometra, ispettore di cantiere, di Palermo.

Misure interdittive per le aziende “Cavalleri Ottavio Spa”, Cavalleri Infrastrutture Srl e Vgf Unipersonale Srl. Secondo l’accusa, nel tratto autostradale fra gli svincoli di Serre e Mileto sarebbe stata messa in piedi una truffa attraverso una serie di falsi ideologici riguardante sia il materiale usato per i lavori sia i mancati controlli.

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