l’Associazione ‘Route 106’, ci racconta lo splendido viaggio alla scoperta della tradizionale processione delle Pupazze, nella domenica delle Palme.
BOVA (RC) – L’Associazione ‘Route 106’ ci racconta, ancora una volta, il nostro territorio calabrese; ci conduce alla riscoperta di quei luoghi, spesso dimenticati o sottovalutati, di affascinante bellezza e immenso valore storico-culturale. In occasione della domenica delle Palme, la Route 106 rivive un viaggio nell’estremo Sud della Calabria, nella nostra amata area grecanica.
Quel giorno fu davvero delirante raggiungere Bova da Cosenza, con gran parte della SA-RC chiusa, costrette a percorrere la Ionica da Catanzaro fino alla capitale culturale dell’area grecanica: sveglia alle 4 del mattino, partenza alle 5 dopo un caffè allo svincolo di Cosenza Nord. “E tuttu chissu ppi ‘na processione? Un siti normali”. Ma ci siamo abituate a queste considerazioni. Fatto sta che questa processione delle “pupazze” di Bova, la cui nomea ci affascinava già da qualche tempo, stavolta non volevamo proprio perdercela. Toccava esserci a qualunque costo!
Dopo ore di macchina, pioggia e paesaggi incredibili, arriviamo su, su, e ancora su, fino a Bova. Ci accolgono le insegne bilingui, un panorama sul Mar Ionio ed una piccola folla di gente: noi entriamo in un locale che porta l’insegna “Lestopitta”; sarà il primo di lunga serie di incontri e ritorni con i nostri amici, i gemelli Mesiano, l’odore dello “street food grecanico” e i loro racconti sulla Bovesia. Quel giorno ci raccontarono, in particolare, la preparazione che sta dietro la “processione delle pupazze” di Bova: giorni prima si assemblano queste strutture antropomorfe femminili, differenziabili per proporzioni in madre e figlia (segno dell’evocazione del mito di Demetra e Persefone), unendo e intrecciando rami d’ulivo, steddhi, nastri colorati, frutta di stagione e fiori.
La processione inizia: queste “pupazze” colorano i vicoli interessati dal rito, vengono portate da adulti e bambini, e benedette durante la Messa finale. Usciti dalla Chiesa, raggiungiamo la piazza principale, dove si svolge il momento conclusivo e centrale del rituale: queste statue vegetali vengono smembrate e distribuite a tutti i presenti. Il viaggio di ritorno è lungo, almeno quanto l’andata, e ci lascia lo spazio per uno scambio di impressioni su quanto visto e vissuto durante la mattinata: inevitabile non pensare alla centralità e al ruolo del femminile, in Calabria, durante il periodo pasquale, periodo di morte e resurrezione rituale dei campi e del raccolto. Il richiamo al mito di Demetra e Kore è dunque fortissimo, e non solo nel nome; c’è, poi, la vicinanza geografica a Locri, antica sede di culti dedicati a queste due dee. Ci viene proprio voglia di dirlo a tutti gli amici e conoscenti che, bonariamente, ci dicono: “ma chi ve la fa fare? A fare chilometri, svegliarvi all’alba?”. Vi rispondiamo con un sorriso e una pacca sulla spalla: “Un sapiti chi vi perditi”.
Che siate alla ricerca di informazioni dettagliate per un viaggio “fai da te” o che vogliate essere accompagnati a ritmo diverso nei “luoghi dello strummolo”, Route106 – your travel experience in Calabria – è pronta ad accogliervi e a farvi volteggiare come le trottola: http://www.route106.it/
Le fondatrici dell’Associazione (a partire da sinistra) Patrizia Gallelli, Maria Angela Rotundo e Carmela Bilotto.
