Una relazione che durava da anni, le richieste di denaro che lui non poteva più portare avanti. Salvatore Fuscaldo ha confessato il delitto dopo due ore di interrogatorio. Ha ucciso la commessa con un grosso tubo di metallo ed un coltello a serramanico che ha poi sotterrato in campagna. Dopo ha dato alle fiamme gli abiti sporchi di sangue ed è tornato a casa
CIRO’ MARINA (KR) – Colpo di scena sul caso dell’efferato omicidio di Antonella Lettieri, la commessa di 42 anni di Cirò Marina, massacrata e uccisa la sera dell’8 marzo scorso nella sua abitazione. Salvatore Fuscaldo, bracciante agricolo di 50 anni, ha confessato il delitto davanti al pm della Procura di Crotone, Alfredo Manca, che coordina le indagini. L’uomo che per mesi ha proclamato la sua innocenza, avrebbe ammesso di aver ucciso Antonella e ricostruito anche i dettagli dell’omicidio, indicando agli inquirenti dove ha nascosto le armi utilizzate per uccidere la commessa 42enne con la quale aveva una relazione che durava da quasi 7 anni. Per commettere l’omicidio Fuscaldo, che avrebbe aggredito la donna alle spalle entrando in casa dalla porta sul retro, avrebbe utilizzato un grosso tubo di metallo ed un coltello a serramanico. Gli oggetti usati come armi sarebbero poi stati sotterrati in aperta campagna. I vestiti invece, macchiati con il sangue di Antonella, li avrebbe bruciati.
Gli inquirenti sono convinti che l’uomo abbia agito da solo e dunque non ci sarebbero complici. Ammettendo le proprie responsabilità, Fuscaldo sempre più alle corde anche dai tantissimi indizi a suo carico (tra le prove a suo carico anche il suo portachiavi ritrovato vicino corpo della donna, gli scarponi di Antonella e la trapunta macchiata di sangue trovati nella vigna dove lavorava il bracciante), confermate anche dai primi esiti dei test di laboratorio effettuati dai R.I.S. di Messina, ha anche sollevato da ogni colpa la moglie Caterina e gli altri familiari. La sua confessione è avvenuta ieri durante l’ennesimo interrogatorio fiume nel carcere di Castrovillari (Cosenza), dov’è l’uomo si trova rinchiuso.
“Avevamo una relazione da quasi 7 anni, ero continuamente ricattato”
Insomma il cerchio sembra oramai chiudersi anche se il colonnello Gagliano resta ancora molto cauto. Sulle dichiarazioni rese da Fuscaldo il comandante provinciale dei carabinieri di Crotone dichiara che «saranno oggetto adesso di approfondimenti perché presentano alcuni aspetti che lasciano perplessi». Il racconto dell’uomo, infatti, presenterebbe mole lacune. Secondo il comandante «non è escluso che quella di Fuscaldo non sia una confessione spontanea, ma sia stata motivata dagli incontestabili elementi di prova raccolti a suo carico e possa essere stata motivata dalla volontà di coprire le responsabilità di altre persone coinvolte nell’omicidio. Bisogna stare attenti, dunque, a non lasciarsi andare a facili entusiasmi».
