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Sanità: gli interinali protestano davanti all’Asp

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COSENZA – La sanità calabrese: un malato terminale. Non è un mistero per nessuno che il sistema sanitario calabrese sia affetto da un male incurabile. Non c’è giorno, infatti, che il quadro diagnostico peggiora. I bollettini medici, stilati sono allarmanti. La qualità dell’assistenza sanitaria, nonostante l’alta professionalità dei personale medico e paramedico, non è delle migliori, così come le liste d’attesa, malgrado l’introduzione di servizi celeri, rimangono lunghissime.

Il vero dramma è, legato, alla sempre più asfittica carenza di personale, di qualunque qualifica, assunti con contratti di scadenza temprate che, vuoi per carenza di liquidità, vuoi per effetto della politica dei tagli, imposta nella logica del piano di rientro, rischiano di “svuotare” le corsie degli ospedali, “cancellare” gli ambulatori dei reparti e negare assistenza sanitaria a chi ne ha bisogno. L’allarme lanciato dalle principali categorie sindacali e da organizzazioni autonome non ha sortito gli effetti sperati, anzi. Il dramma della disoccupazione e con esso il tracollo economico ed occupazionale, spaventa chi deve fare i conti con i contratti a termine. Molti medici, alla fine dell’anno, si troveranno a spasso. Chi vive con terrore questa situazione, destinata ad ingolfare ancor di più il sacco della disoccupazione che, alle nostre latitudini e longitudini, è ormaii diventata, una questione di rilevante allarme sociale, interessa per 41 lavoratori interinali degli ospedali di Castrovillari e San Giovanni in fiore , sarà l’ultimo giorno di lavoro. Venticinque dipendenti in meno nel nosocomio della città del Pollino e 16 in quello della capitale della Sila. Ausiliari, autisti, poersonale socio sanitario. Tutti assunti dal 2001 i cui contratti sono stati rinnovati di anno in anno. Ma il 2012, anno bisesto, sembra proprio incarnare il proverbio e rivelarsi per queste famiglie anno funesto. Non è solo un dramma privato, di uomini e donne, padri e madri di famiglia per lo più monoreddito che si ritroveranno senza occupazione, perchè i loro destini s’incrociano con quelli dei malati che nelle strutture sanitarie troveranno, se fortunati, più disagi, se sfortunati, ambulatori chiusi e reparti vuoti. Il blocco dei contratti nella sanità, la rigidità dei conti sta creando serie difficoltà nelle corsie. Il sistema sanità, almeno come lo abbiamo conosciuto finora sta crollando. A San Giovanni in fiore, l’ospedale sarebbe perfino senza ambulanze. Mancano pare i soldi per ripararle e si fa ricorso alla Croce verde. La Sanità in ginocchio, mancano mezzi ed uomini, come si garantisce il diritto alla salute? Eppure l’art. 32 della Costituzione testualmente recita “La repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo”. La Carta fondamentale dello Stato che potrebbe diventare carta straccia in questa parte di Calabria se i precari resteranno a casa. Tra poche ore per 41 interinali della provincia bruzia scatterà il licenziamento. Protesteranno davanti alla sede dell’azienda sanitaria. Una vertenza che non è isolata ma interessa tutti perchè tutelare la salute di ognuno è battaglia di civiltà.

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