MILANO – La Direzione distrettuale antimafia di Milano ha sequestrato ai fini della confisca, 124 immobili, tre società e 81 conti correnti, per oltre 5 milioni di euro.
Il sequestro è stato compiuto nei confronti di due professionisti, fratelli di origine calabrese, legati alla criminalità organizzata ed è stato eseguito nel capoluogo lombardo e nelle province di Cremona, Biella e Bergamo, dagli agenti della Squadra mobile di Milano, dalla guardia di finanza di Cremona e dai carabinieri della Squadra misure di prevenzione della Procura Milano. I due, secondo gli inquirenti sarebbero i contabili della famiglia Mangano e sono titolari di due studi di consulenza contabile a Milano ed in provincia di Cremona e sono sospettati di essere i reali proprietari di un consistente patrimonio accumulato nel corso degli anni grazie ad attività illegali e nascosto con una fitta rete di prestanome. I due professionisti, entrambi indagati dalla Dda di Milano per associazione per delinquere di stampo mafioso, sono sospettati di essere i contabili del sodalizio criminale che faceva capo alla famiglia Mangano, decapitato lo scorso settembre dagli arresti che sono stati eseguiti dalla squadra mobile di Milano a seguito di indagini condotte dalla Dda del capoluogo lombardo. Il sequestro dei beni è stato chiesto e ottenuto dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dal pm Alessandra Dolci.
I particolari del sequestro
Orti, appezzamenti di terreno, frutteti, maneggi, e un’azienda agricola a Crema, la “Fazenda Rocco”; sono tra i 124 immobili sequestrati ai fratelli Rocco e Domenico Cristodaro, entrambi indagati dalla Dda di Milano per associazione per delinquere di stampo mafioso e produzione di fatturazioni per operazioni inesistenti. Sono ritenuti dagli investigatori i contabili dell’ organizzazione mafiosa legata alla famiglia Mangano. I due, di 47 e 43 anni, erano già stati indagati a piede libero nell’ ambito dell’operazione della Squadra mobile milanese del settembre 2013, durante la quale furono arrestati otto esponenti del gruppo criminale considerato diretta emanazione di Cosa nostra siciliana. I fratelli Cristodaro sono titolari di due studi di consulenza contabile a Milano e in provincia di Cremona. Sono sospettati di essere i reali proprietari di un consistente patrimonio accumulato nel corso degli anni grazie ad attività illegali come la produzione di fatturazioni false e dissimulato mediante una fitta rete di prestanome. Con l’ordinanza eseguita oggi dopo mesi di accertamenti patrimoniali da parte di Gdf, polizia e carabinieri coordinati dal sostituto procuratore di Milano Alessandra Dolci, sono stati sequestrati beni per 5 milioni di euro in diverse province della Lombardia.
