COSENZA – Duecentosessantacinquemila euro per far fronte all’emergenza abitativa. Non un centesimo in più rispetto allo scorso anno.
Se poi spendiamo più di centomila euro per il Lungofiume Boulevard, non importa, chi non riesce a pagare l’affitto, i senzatetto e gli sfrattati possono aspettare. Ci sono abituati. L’Aterp pare che negli ultimi dieci anni non abbia assegnato più di undici alloggi. Poco più di una casa popolare l’anno per una graduatoria che ormai conta oltre le 1.800 famiglie in attesa di alloggi popolari e una città che ha già superato gli 800 sfratti esecutivi. Una situazione drammatica a cui, ad oggi, solo il comitato Prendocasa è riuscito a dare risposte attraverso le occupazioni dell’Istituto delle Canossiane di viale della Repubblica e della scuola Don Milani a Porta Piana che hanno permesso di dare un tetto ad oltre 100 nuclei familiari. Nonostante il violento sgombero imposto dalle suore del Sacro Verbo Incarnato nell’edificio occupato di corso Mazzini ed eseguito dalle forze dell’ordine, sventrando il portone con una motosega tra bambini e donne in lacrime, Prendocasa ha tentato di mediare con l’amministrazione comunale che oggi ha finalmente dato una risposta per arginare l’emergenza abitativa in città. Come? Ripensando il sostegno finanziario alla locazione per ampliare nel tempo la platea dei beneficiari.
Si ridurranno così i contributi per il fitto in modo da farvi accedere più famiglie. Centocinquanta euro in meno al mese di sovvenzioni per il fitto al fine di far rientrare nel progetto, forse, nove-dieci nuclei familiari. “La Giunta Municipale, – si legge in una nota divulgata da Palazzo dei Bruzi – ha approvato alcune modifiche alle linee di indirizzo relative alle misure finanziarie di sostegno alla locazione, i cosiddetti contributi per l’emergenza abitativa. L’Amministrazione comunale interviene con una riduzione del tetto massimo di contributo – da 450 a 300 euro – al fine di consentire un più ampio accesso di cittadini all’agevolazione comunale. In virtù di questo meccanismo di rotazione, la platea dei beneficiari del sostegno alla locazione, che si è già incrementata, subirà ulteriori significativi aumenti (dieci famiglie, al massimo, ndr). L’Amministrazione comunale intende intervenire anche sulla misura contributiva regionale che viene concessa sulla base di requisiti diversi. Il Comune di Cosenza dopo averlo annunciato già in sede prefettizia, al tavolo sull’emergenza abitativa chiederà alla Regione Calabria di rivedere le modalità di erogazione del proprio contributo, atteso che attualmente c’è una distribuzione a pioggia che non segue criteri di equità indispensabili laddove le risorse disponibili sono sempre minori”. Eppure sono 155 i milioni di euro, fondi ex Gescal, che vegetano dal 2008 nelle casse regionali in attesa di essere utilizzati per la costruzione di nuovi alloggi di edilizia popolare.
