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Call center: crisi Infocontact, Abramo tra i possibili acquirenti

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RENDE – Il sindaco di Catanzaro, titolare di Sorical, società a cui è affidata la gestione delle risorse idriche in Calabria, e del più grande call center calabrese vuole comprare la ‘concorrenza’.

La societa’ Abramo Customer Care spa “ha depositato al Tribunale di Lamezia Terme la propria manifestazione d’interesse sottesa alla possibile soluzione della grave situazione che coinvolge i lavoratori della Societa’ Infocontact”. La conferma arriva direttamente dalla societa’. “Abramo Customer Care SpA, tra i maggiori player nazionali, – si legge in una nota – opera in Calabria da circa venti anni con quattro unita’ operative e oltre 3.000 addetti, con un numero annualmente sempre crescente di personale dipendente”. ” La stabilita’ gestionale ed operativa, che fanno della stessa un riferimento del mercato, e il patrimonio infrastrutturale gia’ presente sul territorio – continua la nota – favoriscono la sostenibilita’ e fattibilita’ dell’operazione”. Abramo, si evidenzia, “ha pertanto ribadito l’interesse a valutare positivamente ogni opportuna iniziativa, sottesa alla tutela dei livelli occupazionali esistenti in Infocontact, confermando la propria disponibilita’ a partecipare ad un tavolo consultivo ove affrontare dettagliatamente l’argomento e verificarne le soluzioni”.

 

“La notizia apparsa sui media della manifestazione di interesse presentata dall’Abramo CC circa le attività ed i lavoratori di Infocontact non può che essere positiva – si legge in una nota della SLC CGIL Calabria – . La manifestazione di interesse presentata dal Gruppo Abramo nei giorni scorsi è quindi la sesta in ordine di presentazione dopo quelle di E-care, Comdata, Call&Call, System House e Transcom. “L’interesse manifestato sulle attività e sui lavoratori di Infocontact da parte di importanti aziende nazionali del settore dei call center in outsourcing dimostrano quanto la qualità e la professionalità dei lavoratori calabresi, uniti al valore delle commesse lavorate, siano un valore aggiunto che rendono appetibile sul mercato questo importante pezzo produttivo della nostra regione”.

 

“Con 1046 dipendenti e circa 700 lavoratori con contratti di natura precaria, un fatturato annuo intorno ai 40 milioni di euro, l’azienda Infocontact è sicuramente tra le prime 10 aziende in termini di occupati e giro d’affari dell’intera regione Calabria – ha proseguito Carchidi esponente CGIL – Salvare un così importante pezzo della Calabria che lavora e produce deve essere l’obiettivo di tutte le forze sane scese in campo a sostegno della Vertenza Infocontact. Eppure, se non si interviene nel breve termine, il rischio di perdere le attività in scadenza di contratto è concreto e desta profonda preoccupazione urge pertanto la convocazione del tavolo ministeriale di crisi dove intrecciare le richieste degli acquirenti, le istanze del sindacato e l’impegno delle committenti a mantenere le attività in Calabria. Non c’è più tempo se le commesse prendono la fuga, sparirà l’interesse degli acquirenti e resteranno solo le manifestazioni”.

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