La guardia di finanza ha eseguito 10 misure cautelari e sequestrato beni per circa 2 milioni di euro.
CATANZARO – Colpiti i componenti di un’organizzazione a delinquere finalizzata al contrabbando di oli minerali ed evasione d’imposta. Dieci le misure cautelari emesse e i finanzieri di Catanzato, hanno anche proceduto al sequestro di beni per un valore di circa due milioni di euro. L’organizzazione sarebbe riuscita a commercializzare migliaia di litri di carburante agricolo, anche grazie ad alcuni operatori compiacenti. Durante le indagini diversi carichi sono stati sequestrati.
A spiegare i dettagli dell’operazione in conferenza stampa il Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, l’aggiunto, Giovanni Bombardieri ed il comandante regionale Calabria della guardia di finanza, generale di divisione Gianluigi Miglioli al comando provinciale della guardia di finanza di Catanzaro.
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L’operazione trae origine da un’attività investigativa avviata d’iniziativa dai finanziari del gruppo di Catanzaro nel settembre 2015 nel settore del contrabbando di oli minerali e dell’evasione d’imposta che ha portato a scoprire come l’organizzazione, che operava in diverse province, (Catanzaro, Cosenza Foggia, Taranto, Reggio Emilia e Parma) era composta da 13 soggetti e dedita al contrabbando. Sono state sequestrate, inoltre, anche 5 autocisterne e 141.682 litri di prodotti petroliferi (prevalentemente gasolio agricolo). Il 25 febbraio 2016 anche a Lamezia Terme è stata sequestrata un’autocisterna di 20.200 litri di gasolio agricolo seguita dalla denuncia di una persona all’Autorità Giudiziaria.
L’analisi della documentazione fiscale acquisita presso le società fornitrici dei prodotti petroliferi della consorteria criminale ha consentito di ricostruire, per il periodo 2015 – 2016, un’accisa evasa per 1.893.451,62 euro sul prodotto petrolifero commercializzato dal sodalizio criminale.
I positivi riscontri conseguiti sul territorio, puntualmente corroborati dalle risultanze emerse nel corso delle indagini tecniche eseguite dai finanzieri del gruppo di Catanzaro, hanno permesso di accertare che l’organizzazione criminale ha sottratto gasolio agricolo all’accertamento e al pagamento dell’accisa, destinandolo a usi soggetti a maggiore imposta, avvalendosi per tale scopo di fatture per operazioni inesistenti e falsi documenti di accompagnamento semplificati (Das), indicando su questi documenti luoghi di destinazione e itinerari fittizi, nonché gli estremi di società operanti nel settore della vendita di prodotti petroliferi risultate ignare delle documentate transazioni commerciali.
E’ stata pertanto disposta l’applicazione della misura cautelare personale nei confronti di 10 indagati ed emesso un decreto di sequestro preventivo ai fini della confisca per equivalente, sino all’importo di 1.893.451,62 euro (che equivale all’accisa evasa), da eseguirsi nei confronti dei destinatari delle misure cautelari. Il pm ha ritenuto opportuno emettere anche un decreto di perquisizione locale e personale e sequestro nei confronti dei 13 indagati da eseguirsi contestualmente all’attività disposta dal gip, finalizzato al rinvenimento di ulteriori elementi probatori.
Le indagini hanno appurato anche l’uso di falsi documenti di accompagnamento semplificati, con l’indicazione di luoghi di destinazione e itinerari fittizi, nonche’ gli estremi di societa’ operanti nel settore della vendita di prodotti petroliferi risultate ignare delle transazioni commerciali. I dettagli sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa tenuta a Catanzaro. L’organizzazione criminale avrebbe gestito il contrabbando di oli minerali commercializzati in evasione d’imposta ed era radicata nella provincia di Catanzaro ma attiva sull’intero territorio nazionale.
LE PERSONE COINVOLTE
Sei le persone in carcere, mentre una e’ ancora irreperibile:
Francesco Aiello, 55 anni, di Malvito (Cs);
Vincenzo Albanese, 45, di Altomonte (Cs);
Biagio Maurizio La Torracca, 54, di Castrovillari (Cs);
Francesco Mancuso, 33 anni, di Simeri Crichi (Cz);
Domenico Marinuzzi, 58 anni, di Palagiano (Ta).
Agli arresti domiciliari sono finiti:
Luigi Bertolini, 61, di Reggio Emilia;
Arturo Giuseppe Corrado, 74 anni, di Cerignola (Fg);
Massimo Mattei, 56 anni, di Piacenza;
Laura Stavale, 39 anni, di Altomonte
