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Arrestati tre scafisti dello sbarco a Corigliano di 5 giorni fa. Facciolla: “dettagli raccapriccianti” (AUDIO)

sbarco corigliano 26 maggio

Sono state fermate tre persone, ritenute gli scafisti dell’ultimo sbarco di migranti avvenuto a Corigliano Calabro il 26 maggio scorso.

 

COSENZA – Il personale della Squadra mobile di Cosenza ha proceduto al fermo di indiziato di delitto nei confronti di tre soggetti, ritenuti essere gli scafisti responsabili dell’ultimo sbarco di 635 migranti avvenuto al porto di Corigliano Calabro.
Le tre persone sono ritenuti i membri di una pericolosa organizzazione criminale dedita al traffico di esseri umani dalla Libia all’Italia.

Lo sbarco dei 635 migranti di varie nazionalità è quello avvenuto al porto di Corigliano Calabro dalla nave Vos Hestia, noleggiata dalla O.N.G. Save The Children, la task force investigativa appositamente formata per far fronte al fenomeno degli sbarchi di migranti. I tre scafisti sono:

THALED Khaled, di anni 24, cittadino siriano;
DEJ Ahmad, di anni 24, cittadino siriano;
ALAKARI Siraj, di anni 21, cittadino libico.

Dettagli raccapriccianti; così li ha definiti il procuratore della Repubblica di Castrovillari Eugenio Facciolla, in conferenza stampa, che ha sottolineato anche l’allarme per l’arrivo di numerosi minori non accompagnati e il modus operandi dei trafficanti di esseri umani

ASCOLTA le dichiarazioni del Procuratore

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I tre sono accusati di aver organizzato una struttura di persone, che, avvalendosi di mezzi di trasporto terreste e navale, con ripartizione di ruoli e compiti operava per procurare l’accesso illegale di stranieri nel territorio italiano e che aveva il compito di contattare persone interessate ad entrare illegalmente, via mare, in Italia, dietro il corrispettivo di un prezzo per il viaggio. Altri organizzavano ed eseguivano unitamente a soggetti allo stato ignoti, in tutte le fasi, il successivo trasferimento verso l’Italia; ed avrebbero utilizzato inoltre una rete organizzativa costituita da mezzi di trasporto terrestri, per raggiungere la località di mare di partenza, e navali, utilizzate per effettuare la traversata del mediterraneo in direzione della Calabria. I tre avrebbero assunto il ruolo di scafisti addetti a governare le imbarcazioni utilizzate per il trasferimento in Italia degli immigrati clandestini arrivati a Corigliano. Gli stranieri arrivati nel territorio dello Stato, sono cittadini di nazionalità Nigeriana, Ivoriana, Senegalese, della Guinea, del Mali, del Burkina Faso, del Ciad, del Gambia, del Cameron, e del Bangladesh, privi di cittadinanza italiana e di titolo per risiedere.

In particolare, le indagini effettuate, che si sono avvalse della collaborazione di un migrante senegalese, hanno consentito di accertare come gli individui posti in stato di fermo fossero coloro che, in località Sabrata (Libia) hanno gestito, da parte dell’organizzazione criminale, il traffico di esseri umani verso le coste italiane, in particolare assicurando la guardia armata all’interno del campo dove erano tenuti nascosti i migranti, per poi imbarcarsi essi stessi, la mattina del 23 maggio scorso dalla spiaggia della medesima località, non prima però di aver lasciato a riva i fucili di cui erano muniti.

I tre, poco più che ventenni, sono stati quelli che hanno materialmente condotto il gommone con i migranti poi soccorso nel Canale di Sicilia. Dopo essere stati individuati sono stati trovati in possesso di diversi telefoni cellulari, di denaro contante e di supporti informatici, posti sotto sequestro, in attesa di un’accurata analisi e dell’estrapolazione dei dati in essi contenuti. I soggetti fermati sono stati poi associati alla Casa Circondariale di Castrovillari.

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