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Assunzioni sanità, Nesci mostra video shock alla magistratura. Intanto è guerra tra i commissari

sanita calabria 5

Scura scrive ai ministeri e attacca Urbani. La parlamentare del M5s porta in Parlamento lo scontro tra i due commissari con un video shock.

 

CATANZARO – “Sulle mancate assunzioni sanitarie in Calabria, abbiamo un nuovo elemento che ho già trasmesso alla magistratura”. Lo afferma, in una nota, la deputata M5s Dalila Nesci, alla Camera capogruppo in commissione Sanità, che spiega: “Nell’aula di Montecitorio ho reso pubblico un documento bollente che il commissario governativo, Massimo Scura, ha trasmesso nello scorso aprile ai ministeri della Salute e dell’Economia. Vi sono contenute gravissime dichiarazioni sulla mancata firma del sub-commissario Andrea Urbani, fatto che rende quel decreto lettera morta. Come si può vedere – prosegue la parlamentare – nel video pubblicato sul mio blog www.dalilanesci.it, nel predetto documento Scura ha definito la scelta di Urbani “priva di ogni fondamento e totalmente pretestuosa”, aggiungendo, con riferimento a Urbani, che “4 geriatri per l’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria li ha concordati direttamente con il dg, come pure ha sponsorizzato i chirurghi toracici del Pugliese-Ciaccio e i 3 primari di Crotone che io non avevo preso in considerazione. Scura ha altresì puntualizzato – ricorda la parlamentare 5stelle – che anche nel merito delle singole specialità il sub-commissario è intervenuto personalmente. Dunque – conclude Nesci – Urbani avrebbe sponsorizzato alcuni, per usare i termini di Scura, e sarebbe intervenuto personalmente nella stesura di quel decreto essenziale, che poi non ha firmato. In un paese normale, tanto sarebbe bastato per far saltare delle poltrone”.

Scura, esposto in procura su decreto assunzioni

Il commissario alla sanità, Massimo Scura, interviene in ordine alla mancata pubblicazione del decreto che sbloccherebbe le assunzioni nel settore, rendendo noto di aver presentato alla Procura della Repubblica di Catanzaro un esposto sulla vicenda. “Com’è noto, il 13 marzo 2017 – scrive – ho adottato il DCA 50 che prevede l’assunzione di 592 addetti nei vari profili per tutti gli ospedali calabresi. II DCA 50 seguiva il decreto 134 del 20 dicembre, sottoscritto anche dal sub commissario, che, come detto nel testo, rappresentava un primo stralcio (di 544 addetti) del totale fabbisogno degli ospedali calabresi valutato, anche dal sub commissario, che ha sottoscritto con me il documento inoltrato ai Ministeri in 1414 unità che poi siamo riusciti a ridurre, rinviando ad un successivo decreto, il 50 appunto, il saldo delle assunzioni. II sub commissario – continua – ha ritenuto di non dover firmare il decreto 50 con motivazioni che io stesso ho ribattuto, una per una, definendole pretestuose. Il dirigente generale Fatarella, nominato dal Presidente Oliverio, ha ritenuto di avere il potere di non pubblicare il DCA 50. Io – continua – la penso diversamente e ho inoltrato, al riguardo, un esposto alla Procura della Repubblica di Catanzaro. I ministeri affiancanti hanno inoltrato al commissario un parere nel quale affermano che, mancando la firma del sub commissario, per prassi consolidata (con decine di eccezioni, tre delle quali riguardanti anche il sub commissario Urbani), il DCA 50 “non può essere ritenuta valido” guardandosi bene dal citare la norma a sostegno di questa parere la norma che io avrei violato nel sottoscrivere da solo il DCA 50 per un semplice motivo: entrambe le norme non esistono. Del resto – fa rilevare – se così fosse il sub commissario avrebbe potere di veto sull’azione del commissario: assurdo! Vista la situazione io stesso ho avanzato formale richiesta di pubblicazione del DCA 50, al direttore responsabile del BURC in data 18 maggio scorso.

Allo stesso direttore del BURC – aggiunge – ho fatto pervenire, il 29 maggio, il parere scritto dell’Avvocatura Distrettuale della Stato che conferma il potere del commissario a far pubblicare i propri atti. Un continuo scarica barile di responsabilità tra il direttore responsabile del BURC, i dirigenti del dipartimento Organizzazione e Personale della Regione Calabria e l’Avvocatura regionale, porta fino ad oggi, quando mi sono visto costretto a depositare un esposto alla Procura della Repubblica di Catanzaro per verificare se sussistano fatti penalmente rilevanti al riguardo (omissione di atti di ufficio?). Leggo infine dalla stampa che ieri il Presidente Oliverio avrebbe scritto alla Ministra Lorenzin, invocando 10 sblocco del DCA 50, fermo da tre mesi. Saluto l’iniziativa del Presidente con grande piacere, ma penso che sarebbe bastato chiedesse al suo dirigente generale 0 al suo Dipartimento di pubblicare il decreto il 13 marzo 0 nei giorni successivi. Avremmo tutti perso meno tempo – dice – e, soprattutto, i servizi sanitari non ne avrebbero sofferto, molti giovani avrebbero trovato lavoro e avremmo rispettato la Legge 16112014 sull’orario di lavoro. Ma a volte pare che in Calabria le leggi siano un optional“.

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