COSENZA – Novembre è alle porte, ma i cancelli degli asili nido comunali per i piccoli cosentini restano chiusi.
Un problema sia per i genitori che lavorano, sia per quelli che sono in cerca di lavoro. Ai primi, dopo mesi di staffette tra nonni e baby sitter non resta che optare per le strutture private, i secondi dovranno attendere fino a data da destinarsi. I lavori all’interno degli edifici sono stati ultimati e l’appalto per la gestione dei servizi è stato affidato ad una cooperativa di Milano, ma i lavoratori pare non abbiano ancora preso servizio. Le rette, invece, sono state raddoppiate, il che ha indotto la maggior parte dei genitori lavoratori a rivolgersi ad asili nido privati. “Io l’anno scorso – spiega la madre di uno dei bimbi iscritti – pagavo 95 euro al mese, quest’anno avrei dovuto pagare 180 euro. Visti i lunghi tempi di attesa sono stata costretta ad iscrivere mio figlio in un asilo privato dove pago solo 170 euro al mese. Ed è uno tra i più cari, so che ce ne sono altri che costano ancora meno. In ogni caso sono più economici di quelli comunali”. Un fallimento dell’istruzione per l’infanzia cosentina a cui l’assessore De Rose non risponde. O meglio, risponde accusando su facebook i genitori di ‘astio ed antipolitica’ dal suo profilio in cui è ritratto con un giovane che sventola la bandiera israeliana.
