L’uomo accusato di aver ‘abbandonato’ una quindicenne sulla statale 18 chiarisce la dinamica dei fatti.
COSENZA – La distrazione di una ragazzina ha portato alla denuncia di un autista. E’ successo qualche giorno fa a Fiumefreddo Bruzio, dopo la corsa che ha accompagnato una quindicenne sul Tirreno per andare al mare in compagnia dei propri familiari. La versione resa dalla madre dell’adolescente, che sarebbe stata ‘abbandonata’ dal bus sulla statale 18, è ben diversa dal racconto reso dall’uomo che ha guidava il mezzo. “Mi ricordo benissimo quello che è successo, – spiega l’autista – e intendo chiarirlo. Sono un lavoratore con alle spalle 35 anni di servizio. Sono un padre e un nonno. Non avrei mai lasciato una ragazzina sola sulla statale. Essere accusato di ciò è mortificante. Soprattutto per me che ho sempre avuto un’attenzione estrema per i miei passeggeri, tant’è che a volte pago di tasca mia la corsa a chi mi dice che non ha i soldi per rientrare a casa. All’autostazione di Cosenza la ragazzina ha chiesto un biglietto per Fiumefreddo. E basta. Poi si è seduta con le cuffiette e credo si sia addormentata. A Fiumefreddo abbiamo quattro fermate e quando lei si è avvicinata per chiedermi se ci voleva molto per la Chiesa San Michele (dove mi sono fermato e sono scese altre persone), le ho detto che l’avevamo già passata, ma di non preoccuparsi. Lei voleva scendere dal pullman e tornare indietro a piedi, però non glielo ho permesso perché credevo fosse pericoloso.
Ho telefonato il collega di turno nella corsa che fa il percorso contrario, quella diretta a Campora, e gli ho detto di far salire la ragazza e portarla a destinazione. Quindi ho sostato alla fermata vicino ai carabinieri e al bar a contrada Reggio e le ho indicato il sottopassaggio per andare dall’altro lato, raccomandandole più volte di non attraversare la strada passando direttamente sulla statale. Conosco gli orari dei bus e mi ero già coordinato con il collega sulle tempistiche, non penso abbia aspettato più di dieci minuti. Non capisco perché la signora abbia inteso sporgere denuncia ed infangare la professionalità di un uomo senza alcun motivo. Bastava dirmi a Cosenza dove doveva scendere e l’avrei avvisata, lo faccio spesso. In più non penso sia stata la ragazzina a lamentarsi perché la sera successiva ha ripreso il bus da Fiumefreddo ad Amantea, mi ha visto e non ha detto nulla. Ci sono poi alcune cose che sono poco chiare: come ha fatto la madre a lasciare un messaggio alla segreteria telefonica della ditta se non esiste una segreteria telefonica nei nostri uffici? Spero che gli inquirenti facciano luce sull’episodio perché sono giorni che sui social vengo aggredito ingiustamente”.
