PISA – Già condannato per omicidio volontario, avrebbe rubato più volte le offerte dei fedeli in alcune parrocchie toscane.
Si tratta di Rinaldo Mannarino, 50enne residente a San Lucido arrestato oggi a Pisa in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Lucca. L’uomo condannato ad un anno e quattro mesi di reclusione si era reso irreperibile a partire dalla scorsa estate. Identificato grazie ad una segnalazione del sistema informatico, che collega gli alberghi italiani alla Polizia di Stato, è stato sorpreso ed ammanettato in un hotel nei pressi della stazione di Pisa. Espletate le formalità di rito, Mannarino è stato tradotto presso il penitenziario Don Bosco per scontare la pena. I reati per i quali è stato condannato riguardano i furti avvenuti nella Basilica della Santa Casa di Loreto insieme ad un 29enne pugliese, Liborio Tritto. I due furono colti in flagranza mentre con un metro flessibile avvolto con del nastro bioadesivo sottraevano dalla cassetta delle offerte della chiesa circa 250 euro.
In quell’occasione il Comune di Loreto aveva disposto per entrambi il foglio di via obbligatorio. Era il Giugno del 2014 e da allora sembrò che Mannarino fosse scomparso nel nulla. Già un anno prima l’uomo, originario di Paola, era stato incastrato dai sistemi di videosorveglianza mentre asportava dalla parrocchia di San Francesco a Vittoria Apuana in provincia di Pisa degli oggetti sacri di valore (tra cui calici placcati in oro) insieme ad Umberto Melani 52 anni di Lucca e Nicola Aldo Rocco Santorsola 66 anni di Caserta. L’arresto avvenne a seguito di numerosi furti nel circondario che avevano indotto la comunità di fedeli pisana ad ipotizzare un business legato alle messe nere. In realtà si sarebbe trattato solo del metodo ideato da Mannarino, ormai disoccupato, per garantirsi la sopravvivenza. Noto ai più con l’alias di Amarildo l’uomo fu accusato dalla Dda di Catanzaro, di aver trucidato il boss Ennio Serpa insieme al cugino della vittima Giuliano Serpa.
