CATANZARO – Si è insediato a Catanzaro il nuovo presidente della Regione Calabria Mario Oliverio all’indomani della proclamazione.
A Palazzo Alemanni, sede della Presidenza, per lo scambio delle consegne con la presidente facente funzioni Antonella Stasi, Oliverio è stato accolto dalle figlie Antonella e Mara e dalle nipotine Giorgia, Sofia ed Ester, quest’ultima di pochi mesi. Presenti anche molti suoi collaboratori e tanti sostenitori. Dopo circa venti minuti di colloquio riservato con la Stasi, il nuovo governatore ha incontrato i giornalisti nella sua prima conferenza stampa nel pieno delle sue funzioni. “Ho voluto che questo di oggi – ha detto Oliverio – fosse un incontro sobrio perché ritengo che la Calabria abbia bisogno innanzitutto di sobrietà. Le condizioni sociali ed economiche sono drammatiche e siamo in presenza di un allargamento della povertà e della sofferenza sociale. Nel corso di queste settimane post voto, non ho varcato la soglia di questa sede ma, in silenzio, ho lavorato per mettere a fuoco alcuni problemi e costruire risposte incontrando informalmente i vertici del Governo nelle persone di Delrio e Lotti.
IL LAVORO E LA VERTENZA LSU – LPU
“Ho avuto modo di sentire il ministro del Lavoro Poletti sulle urgenze che riguardano la situazione di difficoltà di oltre 26 mila lavoratori in cassa integrazione mobilità in deroga e dei lavoratori Lsu-Lpu e le prime misure che assumeremo – ha detto Oliverio – saranno mirate al contrasto della disoccupazione dilagante e del contrasto alla povertà, attraverso una riprogrammazione delle risorse residue del Fse con la creazione di una task force specifica”.
ESCLUDERE WANDA FERRO? UN ERRORE
“Ritengo un errore quello di aver modificato la legge elettorale perché credo che il leader dello schieramento miglior perdente debba avere espressione nel Consiglio regionale”. Oliverio ha aggiunto di avere sentito telefonicamente la Ferro per esprimerle direttamente “queste considerazioni – ha aggiunto – che vanno al di là delle persone e che sono di ordine istituzionale e costituzionali. Nella nuova legge elettorale che noi proporremo, e non lo faremo a fine legislatura ma nel primo anno, sarà recuperato questo dato insieme ad altri come la rappresentanza di genere. Ritengo che il migliore perdente debba esprimersi all’interno dell’assemblea così come accade in tutte le Regioni d’Italia”.
CHIUDERE LA ‘BOTTEGA DELLE CLIENTELE’
“La bottega delle clientele deve essere chiusa e la macchina della Regione deve diventare uno strumento efficiente al servizio dello sviluppo”. Per Oliverio “sarebbe cosa opportuna e saggia che i dirigenti generali della Regione rimettessero il mandato nelle mani dell’amministrazione nuova che si insedia naturalmente come atto volontario e non coercitivo. Sarà questo il primo motivo di valutazione della serietà e della disponibilità dei dirigenti ad assolvere al loro impegno con dedizione e serietà, senza visioni particolaristiche. Questo non già per liberare posti di potere sui quali collocare gli amici o affidati. Sia chiaro: con Oliverio questo non esiste e non esisterà e vi chiedo anche di misurarmi su questo terreno. Dico questo perché abbiamo un problema di efficientamento della macchina della Regione che non può rimanere quella che è stata fino ad ora, distratta ed indifferente”. Parlando di contrasto alla corruzione Oliverio ha sostenuto che “anche in fase di presentazione della proposta di governo e di quella che più complessivamente avanzeremo circa la riorganizzazione della struttura dell’ente, presteremo molta attenzione al contrasto alla corruzione e vedrete che ci saranno anche delle novità. Penso che anche per quanto riguarda altri strumenti bisognerà fare rapidamente una riflessione e un adeguamento. Tutti dobbiamo avere la consapevolezza che, comunque, la situazione è così grave che solo un impegno corale, uno forzo straordinario ci può mettere in condizione di fronteggiare lo stato delle cose per mettere la nostra terra su un binario della crescita, dello sviluppo ponendola al passo con le altre Regioni del Paese. Questo è l’impegno per il quale mi sono messo in campo e non altro”.
SULLA SANITA’ IL COMMISSARIO DOVRA’ ESSERE IL PRESIDENTE DELLA REGIONE
Altro nodo da sciogliere è quello della Sanità per Oliverio che ha annunciato di voler subito informare il Governo nazionale dell’avvenuta proclamazione perché nel primo Consiglio dei ministri, si proceda nel rispetto della legge e del decreto di nomina del commissario finora in carico, alla nomina del nuovo commissario, per come prevede la legge, nella persona del presidente della Regione. “Il problema della sanità – ha aggiunto Oliverio – è il problema principale che abbiamo assieme a quello del lavoro ed è chiaro che, sulla sanità, avremo modo di fare con il commissario uscente generale Pezzi, un quadro dello stato dell’arte. Questo settore sarà oggetto di un’attenzione particolarissima e straordinaria perché anche qui abbiamo bisogno di avviare un’opera di riqualificazione dei servizi”.
GOVERNERA’ LA MAGGIORANZA ELETTA
“La maggioranza che è stata eletta sarà la maggioranza che esprimerà il governo della Regione”. Così il presidente Mario Oliverio ha risposto ad una domanda su possibili allargamenti dello schieramento uscito vincente dalle elezioni regionali del 23 novembre scorso. “Ciò non significa – ha aggiunto Oliverio – che verrà eretto un recinto. Siamo pronti a lavorare, sul merito delle questioni che interessano la nostra regione, con tutte le forze che sono in Consiglio regionale improntando la nostra attività al massimo rispetto tra maggioranza e opposizione e al confronto costruttivo. No, dunque, al consociativismo ma confronto sul merito”. Durante la conferenza stampa Oliverio si è interrotto più volte per la commozione. “Siamo all’inizio – ha detto – di un’esperienza in una condizione difficile della vita della Calabria. Ci sono attese larghissime come forse mai ci sono state in passato. Ritengo, tuttavia, che ce la possiamo fare e a chi mi domanda qual è il mio stato d’animo dico: sono sereno, la stessa serenità e fiducia che serve alla nostra regione per centrare obiettivi importanti. Dobbiamo evitare, però, che le difficoltà diventino lievito della rassegnazione. Il passaggio che ci attende è delicatissimo”.
