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Call center: operatori Infocontact terrorizzati dalle prossime scadenze di contratto

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RENDE – A fine mese scadrà l’appalto Wind, proclamato lo stato d’agitazione.

L’imminente scadenza dei contratti di alcune importanti commesse operanti su Infocontact preoccupano fortemente lavoratori e sindacati. Al termine dell’ennesimo incontro svolto con la direzione aziendale è emersa la preoccupazione del commissario circa la scadenza della commessa Wind al 31/01. L’incontro era finalizzato al raggiungimento di un accordo sindacale, in ottica di riorganizzazione ed efficientamento del lavoro per l’acquisizione delle aziende che stanno in questi giorni valutando la partecipazione al bando presentato dall’Amministrazione Straordinaria. Il confronto, però, non è nemmeno partito. Wind ha rimesso a bando le proprie attività in tutta Italia e diverse aziende outsourcer sono state invitate, in questi giorni, a formulare un’offerta. Invito che oggi ad Infocontact ancora non è stato formalizzato.

 

Onde evitare di ritrovarci ad affrontare spiacevoli sorprese nei prossimi giorni, o rivivere come lo scorso anno la comunicazione del mancato rinnovo di commessa a pochi giorni dalla scadenza, le segreterie regionali di Slc, Fistel, Uilcom e Ugl Telecomunicazioni congiuntamente alle RSU hanno proclamato lo stato di agitazione fin da subito, richiedendo la convocazione del tavolo di crisi al Ministero dello Sviluppo Economico. Contestualmente è stata avviata la richiesta alle rispettive segreterie nazionali per l’apertura della procedura prevista dall’art. 53 del CCNL delle Telecomunicazioni che prevede la convocazione di un tavolo trilaterale tra organizzazioni sindacali, committente e azienda. Qualora non giungessero in tempi brevi le convocazioni dei tavoli nazionali per una risoluzione positiva della vertenza Infocontact, già dalla prossima settimana le Segreterie Regionali di Slc, Fistel, Uilcom e Ugl Telecomunicazioni preannunciano l’avvio di una escalation di proteste che potrebbero culminare in un presidio permanente presso le sedi istituzionali di governo.

 

Milleottocento lavoratori calabresi non possono essere abbandonati al proprio destino. La Calabria già straziata da crisi occupazionali virulente non può permettersi un ulteriore dramma sociale di queste dimensioni. Il Governo, così come fatto per altre vertenze analoghe, deve intervenire in maniera fattiva per favorire un percorso che preveda la messa in sicurezza del perimetro occupazionale di Infocontact che conta circa 1800 addetti tra Lamezia, Rende ed i centri periferici dislocati nella provincia di Catanzaro, Cosenza e Vibo Valentia. Invitiamo la deputazione parlamentare calabrese, il neo Presidente della Regione ad attivarsi celermente presso le sedi governative per avviare con urgenza il tavolo di crisi nazionale per la vertenza Infocontact. 1800 lavoratori, 1800 padri e madri di famiglia, 1800 figli di questa terra meritano la massima attenzione dai massimi esponenti istituzionali di questo territorio.

 

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