L’uomo di 44 anni è ritenuto responsabile dei reati di tentato omicidio pluriaggravato e porto illegale di arma in luogo pubblico in danno del nucleo familiare della ex compagna, in particolare le due figlie.
REGGIO CALABRIA – Gli uomini della Polizia di Stato hanno fatto luce su una grave storia caratterizzata da reiterate condotte persecutorie messe in atto da Domenico Cristiano, di 44 anni, per diverso tempo, ai danni della ex compagna che hanno visto il culmine nel tentato omicidio commesso mediante l’esplosione di colpi d’arma da fuoco all’indirizzo del portone dell’abitazione nella quale la stessa, viveva assieme alle due figlie.
L’uomo, all’epoca dei fatti era anche ristretto in regime degli arresti domiciliari, sempre per condotte lesive ai danni della ex compagna ed una sera di fine estate, si era recato a bordo di uno scooter all’esterno dell’abitazione della donna iniziando ad esplodere in direzione della porta d’ingresso, numerosi colpi di arma da fuoco che, penetrati all’interno dell’appartamento, hanno colpito ad un fianco una delle due figlie di soli 15 anni seduta, insieme alla sorella, sul divano a guardare la televisione.
La premeditazione dell’evento delittuoso è stata accertata dal fatto che l’indagato si era procurato un’arma comune da sparo con relativo munizionamento, ed aveva preliminarmente studiato il tragitto da compiere per non essere immortalato dai sistemi di videosorveglianza, ed avrebbe nelle ore serali, certo della presenza delle vittime all’interno dell’abitazione.
Ma alcune immagini acquisite lungo la strada hanno immortalato il suo percorso fino all’abitazione della ex compagna, dove una volta arrivato si sarebbe coperto anche il volto con una busta di plastica per non farsi riconoscere. Tutto inutile, perchè Cristiano è finito in carcere nella Casa Circondariale di Arghillà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
