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Imprenditori legati alla ‘ndrangheta arrestati per intestazione fittizia di beni

guardia di finanza fiamme gialle controlli 2

Sono stati sequestrati 53 terreni agricoli a Cinquefrondi (con un’estensione complessiva di circa 371 ettari).

 

REGGIO CALABRIA – Concorso nel reato di intestazione fittizia di beni: questa la contestazione, formulata a vario titolo, in base alla quale militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, coordinati dalla Procura della Repubblica di Palmi, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal Gip a carico di tre persone. Si tratta di Francesco Tassone, di 46 anni, Giuseppina Rugnetta, entrambi di Cinquefrondi e di Maria Assunta De Maria, 65 anni, di Giffone.

Salvatore Domenico Tassone

Il provvedimento arriva in seguito alle indagini condotte dal Gico del Nucleo di Polizia Tributaria del capoluogo dello Stretto, nei confronti del defunto Salvatore Domenico Tassone (classe ‘48), imprenditore di Giffone che era ritenuto un esponente della cosca di ‘ndrangheta dei “Longo-Versace” di Polistena oltre figura rappresentativa di diversi clan della “Piana” e della zona jonica della provincia. L’imprenditore, già condannato in primo grado nel 2009 per associazione di stampo mafioso e omicidio nell’ambito dell’operazione Arca, è stato Sorvegliato Speciale – in ordine alla sua pericolosità sociale qualificata – e destinatario di una confisca sul patrimonio aziendale che ha riguardato diverse società nel settore edilizio e formalmente nella disponibilità di terzi, ma che erano comunque a lui intestate o comunque riconducibili.

Le indagini di oggi, eseguite anche attraverso intercettazioni telefoniche e confermate da accertamenti patrimoniali e dall’acquisizione ed analisi di una copiosa documentazione, avrebbero permesso di dimostrare, secondo la tesi investigativa, delle presunte condotte illecite che avevo lo scopo di evitare l’applicazione di nuove misure cautelari in capo a Salvatore Domenico Tassone, ritenuto il dominus di attività imprenditoriali e beni immobilifittiziamente intestati però a parenti e semplici prestanome. Tra questi, sempre in base agli inquirenti, i coniugi Francesco Tassone e Maria Assunta De Maria, e la nuora, Giuseppina Rugnetta, legata da vincoli di affinità con il defunto Domenico Alvarodetto “Micu”, capo dell’omonima cosca di Sinopoli; con il concorso poi di Vittorino Pelli Paolo Vittorino Vilardi, entrambi di Reggio Calabria.

Il Gip del Tribunale di Palmi, valutate le esigenze cautelari “in ordine alla propensione a delinquere degli indagati”, ha disposto oltre alle misure a carico dei tre anche il sequestro, in particolare, di 53 terreni agricoli a Cinquefrondi (con un’estensione complessiva di circa 371 ettari) e dell’impresa agricola individuale “Rugnetta Giuseppina di San Procopio che si occupa di commercio all’ingrosso di legname, utilizzo di aree forestali, colture olivicole e costruzione di edifici.

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