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Agricoltori calabresi proclamano lo stato d’agitazione

agricoltore arsac

I lavoratori Arsac chiedono un confronto con la Regione Calabria, per salvaguardare tanto gli interessi dell’Azienda quanto quelli di tutti i dipendenti.

 

COSENZA – “Lo scorso 19 settembre, – si legge in una nota – presso la sede A.R.S.A.C. (Agenzia Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura in Calabria) di Cosenza, sita in Viale Trieste, si è svolta una partecipata assemblea unitaria dei lavoratori del comparto agro-industriale, alla quale hanno partecipato i Segretari Generali Territoriali delle scriventi OO.SS, Giuseppe Lavia per la FAI CISL, Adriano Savaia per la FLAI CGIL, Tonino De Gregorio per la UILA UIL. Dopo ampia discussione, l’Assemblea dei lavoratori, nel rivendicare pari dignità dei colleghi del comparto EE.LL. e nell’esprimere la necessità di un pieno coinvolgimento delle R.S.A. dei lavoratori nelle scelte organizzative, stigmatizza comportamenti unilaterali e/o unidirezionali dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese, attualmente a gestione Commissariale. Al fine di agevolare ogni processo teso a salvaguardare tanto gli interessi dell’Azienda quanto quelli di tutti i dipendenti, l’assemblea esprime la necessità di:

Tali scelte dell’Arsac, così adottate, costituiscono, in un momento che dovrebbe segnare l’avvio della fase di concertazione sull’atto aziendale, atti contrari alla volontà di costruire corrette relazioni sindacali. Alla luce di quanto emerso, l’Assemblea dei Lavoratori, le Segreterie Aziendali e Territoriali, Chiedono al Commissario di recedere da tali scelte unilaterali, di fatto non suffragate da atti formali, poiché comporterebbero la cancellazione del patrimonio di contrattazione di secondo livello sviluppatasi negli anni. Le scriventi Segreterie Aziendali e Territoriali, su mandato della totalità dei lavoratori, proclamano  lo stato d’agitazione, fino a quando non sarà avviato un confronto di merito sui punti individuati dall’Assemblea e convocato un incontro finalizzato ad affrontare complessivamente gli istituti regolati dalla contrattazione aziendale, rinunciando a scelte unilaterali.”

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