TARSIA (CS) – Ancora fino al 29 gennaio le baracche del vecchio campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia saranno lo sfondo di una ricca serie di eventi che caratterizzeranno la Giornata della Memoria 2015.
Organizzata per la prima volta dal comune di Tarsia, non sarà solo una ‘giornata’ ma si articolerà con diverse attività che andranno dagli incontri con i testimoni alle mostre documentarie, dalle visite alle scuole alle presentazioni di cortometraggi, pieces teatrali e volumi che trattano la realtà del campo. Tra i protagonisti principali di questi giorni due testimoni della Shoah: Haim Farkas e Dina Smadar. Farkas fu uno dei bambini imbarcati sul Pentcho, il battello che nel magio del 1940 lasciò Bratislava per raggiungere, via Danubio, la Palestina e che invece si arenerà su un isolotto dell’Egeo: i profughi, dopo quasi due anni trascorsi a Rodi, saranno poi inviati a Ferramonti. Dina Smadar, invece, oggi artista internazionale, nacque da una coppia che aveva intrapreso lo stesso viaggio di Haim.
Dieci giorni (l’iniziativa è iniziata lo scorso 19 gennaio) Farkash e Smadar incontreranno numerosi studenti delle scuole cosentine. È questa una delle attività che rientreranno in pianta stabile in un programma più vasto e di maggiore portata che il sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, intende portare avanti da oggi in poi. Un lavoro programmatico, dunque, che possa svolgersi non solo durante la Giornata della Memoria, ma durante tutto l’anno, attraverso lavori di ricerca, di documentazione, di allestimento di mostre tematiche, di pubblicazioni e di tutto quanto possa portare alla conoscenza ed alla diffusione di quella realtà particolarissima che fu il campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia.
Il lavoro è già iniziato con le preziose collaborazioni che il Comune ha stretto con l’Archivio Centrale dello Stato di Roma, con l’Archivio di Stato di Cosenza, con l’Università della Calabria, con il Centro Internazionale di Studi Giudaici e con le varie comunità ebraiche ed i Comuni dove risedettero gli ebrei passati da Ferramonti. Sono già nati i primi contatti con diversi Comuni del Veneto che hanno patrocinato la manifestazione o offerto una mostra di documenti dell’epoca (Camisano Vicentino), nonché una prima collaborazione con i due musei di Fossoli e della Risiera di San Sabba. L’intento è quello di creare, col tempo, una grande rete con le realtà interessate al fenomeno dell’internamento durante la II Guerra Mondiale, attraverso un lavoro di ricerca scientifica, di raccolta della documentazione e della trasmissione delle conoscenze. La Giornata della Memoria 2015 rappresenterà quindi un importante punto di partenza che tenderà a valorizzare sempre più il teatro in cui si realizzeranno la maggior parte degli eventi: il Museo Ferramonti.
Le baracche dell’ex campo di concentramento, già da oggi, saranno infatti lo sfondo di numerose attività, tra cui la mostra di foto dell’epoca a cura di Dina Smadar e la mostra documentaria allestita dal Centro Internazionale di Studi Giudaici in collaborazione con l’Archivio Centrale di Stato di Roma. Il momento culminante sarà poi la cerimonia religiosa, guidata da Rav Lazar da Milano, che ricorderà quanto hanno perso la vita tra Ferramonti e Cosenza. Per l’occasione ai morti del campo verranno dedicati gli Alberi della Memoria, offerti dal Comune di Cittanova, città che ospita già un suo Giardino dei Giusti e che in questa maniera rafforza un sodalizio, non solo ideale, ma anche pratico. Anche quest’ultima iniziativa rientra in quei passi che si vogliono portare avanti per dare vita ad un network di entità diverse che lavorino assieme, per la valorizzazione di quel patrimonio storico ed umano che fu Ferramonti di Tarsia.
