“Acqua bene comune”: Sinistra Italiana della Calabria ritorna alla mobilitazione in tutto il territorio regionale.
LAMEZIA TERME (CZ) – “Le 11 mila firma raccolte, tra cui quella del Presidente Oliverio, l’adesione di 20 consigli comunali (tra cui Cosenza, Castrovillari e Lamezia Terme) alla proposta di legge di iniziativa popolare del Coordinamento Acqua Pubblica Calabria “Bruno Arcuri” per un effettiva ripubblicizzazione del servizio, avevano fatto ben sperare in un percorso democratico, di consultazione e condivisione per approdare ad una legge che rispettasse a pieno il risultato referendario del 2011 e che in Calabria considerasse l’Acqua bene pubblico, gestito in tutte le fasi, dall’adduzione alla distribuzione da azienda esclusivamente pubblica. Le aspettative sono andate deluse sia nella fase legislativa, nella quale non si è tenuto assolutamente conto della proposta di iniziativa popolare, ma si è adottato il testo elaborato dalla Giunta regionale, che nel testo di legge approvato definitivamente (Legge 18/2017 del 18 Maggio scorso). Sinistra Italiana – si legge in una nota di Rosario Piccioni, responsabile Enti Locali Segreteria Regionale Sinistra Italiana e di Fernando Pignataro, componente la Direzione Nazionale Sinistra Italiana – è fortemente preoccupata degli esiti e delle possibili ricadute del provvedimento legislativo adottato dal Consiglio regionale.
La legge, infatti, non vieta che si proceda con l’affidamento ad una SPA, con capitali totalmente pubblici o misti e, quindi, che si possa procedere verso una sostanziale privatizzazione del servizio idrico calabrese. Come si può ben capire la partecipazione degli enti locali è complicata; 40 parteciperanno all’Assemblea e gli altri nei Comitati Territoriali di Zona, le cui decisioni saranno comunque sottoposte al vaglio vincolante e definitivo dell’Assemblea dell’AIC. Insomma, tutte queste incertezze e confusioni ci preoccupano. Per questo riteniamo che occorre ritornare alla mobilitazione in tutto il territorio regionale per fare una forte azione politica nei confronti degli enti locali perché nelle operazioni di scelta dei comuni che faranno parte dell’Assemblea dell’AIC si individuino soggetti chiaramente convinti e schierati per “l’acqua bene comune”, perché scelgano e rendano pubblica la loro volontà di affidare il servizio ad un ente di diritto pubblico. Sinistra Italiana della Calabria ritiene che bisogna indirizzare la Legge verso il risultato che la maggioranza degli italiani ha prospettato quando al Referendum ha detto No alla gestione privatistica della risorsa idrica. Per questo ritiene che bisogna ripartire dai comuni, dalle comunità e fare in questi giorni importanti pressioni forti sui Sindaci perché si esprimano e decidano nella direzione auspicata.”
