Era stato soprannominato il sindaco dell’accoglienza. Ora Domenico Lucano risulta indagato per truffa e concussione.
RIACE (RC) – E’ conosciuto ormai in tutto il mondo, il “modello Riace” simbolo di accoglienza e di integrazione, di Domenico Lucano, nei confronti del quale la Procura di Locri ipotizza i reati di truffa, concussione e abuso d’ufficio. Il sostituto procuratore Vincenzo Toscano di Locri, titolare delle indagini, ha delegato alla Guardia di Finanza del Gruppo Locri accertamenti, perquisizioni e sequestri di documenti. Le fiamme gialle dunque, hanno proceduto alla perquisizione degli uffici del Comune e l’abitazione privata del primo cittadino.
L’accusa, riguarderebbe i finanziamenti dello Stato e dell’Unione Europea non «rendicontati a sufficienza e fatture delle spese sostenute nel 2014 non giustificate». Oltre a Lucano risulta indagato anche il presidente dell’associazione «Città futura don Pino Puglisi», Fernando Antonio Capone. L’associazione era nata a Riace proprio per gestire i profughi.
E oltre al suo studio e alla sua abitazione le perquisizioni dei finanzieri hanno interessato anche la cooperativa Città Futura, e le associazioni «Los Migrantes, Lampedusa, Centro Italiano di protezione civile SS. Medici, Girasole, Riace accoglie e Welcome. I finanzieri hanno inoltre perquisito l’abitazione di Lemiem Tesfahun, una operatrice dei progetti di accoglienza. Agli indagati sono stati sequestrati computer, smartphone, telefonini al fine di rilevare il passaggio di dati relativi alle ipotesi di reato.
Dalla relazione della prima visita ispettiva ordinata dalla Prefettura di Reggio Calabria ed effettuata nel luglio 2016 e consegnata a fine dicembre, sarebbero emerse incongruenze circa la rendicontazione delle somme relative ai progetti di accoglienza per centinaia di migliaia di euro. Le contestazioni dell’ipotesi accusatoria coprono un arco temporale che va dal 2014 al 2016. Lo scorso anno la rivista Fortune, l’aveva inserito tra i 50 uomini più influenti del Pianeta e ora è indagato proprio per presunti illeciti commessi nella gestione dei progetti per l’inserimento degli immigrati.
