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Il finanziere diventato sindaco del Comune più povero d’Italia arrestato per truffa con il figlio del boss

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NARDODIPACE (VV) – I carabinieri hanno arrestato e posto ai domiciliari, con l’accusa di truffa aggravata, il sindaco di Nardodipace, Romano Loielo, di 43 anni, appuntato della Guardia di finanza in aspettativa.

Nardodipace, centro di 1.200 abitanti nelle Serre vibonesi, è noto per essere il “comune più povero d’Italia”, i suoi abitanti cioè hanno il reddito pro capite più basso del Paese. Romolo Tassone, di 38 anni, figlio di un boss della ‘ndrangheta, Rocco Bruno, di 69, attualmente detenuto, è stato posto agli arresti domiciliari così come il sindaco di Nardodipace, Romano Loielo. Tassone, come Loielo, è accusato di truffa aggravata. I carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno e della Stazione di Nardodipace, con il coordinamento del Comando provinciale di Vibo Valentia, hanno eseguito, complessivamente, nell’ambito dell’indagine che ha portato all’arresto del sindaco di Nardodipace, Romano Loiero, quattro ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari e 12 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. La truffa contestata alle persone coinvolte nell’inchiesta ammonta a centomila euro ed è stata commessa ai danni dell’Unione europea, dello Stato e della Regione Calabria. Secondo l’accusa, gli indagati si sarebbero appropriati di fondi pubblici finalizzati all’organizzazione di corsi di formazione per la creazione di posti di lavoro.

 

Loielo era stato candidato ed eletto dopo essere stato dichiarato incandidabile. La dichiarazione di incandidabilità era scattata dopo che l’Amministrazione comunale presieduta da Loielo era stata sciolta nel 2012 per presunte infiltrazioni mafiose. Loielo aveva però presentato ricorso alla Corte d’appello di Catanzaro, che lo aveva accolto, consentendogli così di ricandidarsi e di essere rieletto nella tornata amministrativa del 2013. Nell’operazione sono coinvolti anche un assessore comunale, Maurizio Maiolo, di 40 anni, e la moglie del sindaco Loielo, Claudia Ienco, di 35. Per Maiolo e la moglie del sindaco è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Analoga misura cautelare è stata emessa anche per la moglie dell’assessore Maiolo, Marinella Iacopetta, di 32.

 

I fratelli di Marinella Iacopetta, e quindi cognati dell’assessore Maiolo, Salvatore e Maurizio Iacopetta, di 40 e 37 anni, sono stati arrestati nel novembre scorso dai carabinieri del Ros di Milano con l’accusa di avere costituito in Lombardia un “locale” della ‘ndrangheta. Le persone finite agli arresti domiciliari insieme al sindaco Loielo ed a Romolo Tassone, sono due imprenditori accusati di truffa aggravata per non avere utilizzato per gli scopi cui erano destinati i finanziamenti pubblici che avevano ricevuto. I particolari dell’operazione saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che sarà tenuta alle 11:30 nella Procura della Repubblica di Vibo Valentia dal procuratore Mario Spagnuolo insieme a carabinieri e guardia di finanza.

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