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Tutelare l’olio extra vergine d’oliva, da Reggio parte la richiesta per il marchio DOP

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REGGIO CALABRIA – A chiederlo sono i produttori locali che operano nel settore dell’olivicoltura.

L’assemblea degli imprenditori soci dell’Associazione di Tutela dell’olio extra vergine di oliva delle “Colline Reggine” ha deliberato ieri la presentazione alla Regione ed al ministero dell’Agricoltura della richiesta di registrazione DOP della più importante produzione agroalimentare locale. Dalla provincia di Reggio Calabria proviene, infatti, piu’ del 30% dell’olio calabrese, che insieme a quello pugliese rappresenta la parte piu’ significativa della produzione olearia italiana. Il progetto di riconoscimento DOP dell’olio extravergine prodotto nella provincia di Reggio Calabria è stato avviato e sostenuto sin dal 2008 dalla Camera di commercio di Reggio Calabria, in partenariato con le confederazioni agricole Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri.

 

“Ancora una volta la Camera è in prima linea con le associazioni di categoria per sostenere e valorizzare il territorio e le imprese – ha dichiarato il Presidente della Camera di Commercio, Lucio Dattola – Ottenere una certificazione europea non è facile, ma nei fatti la DOP è il piu’ prestigioso, se non l’unico, strumento che puo’ assicurare la massima riconoscibilita’ di un prodotto a livello nazionale ed internazionale e, al tempo stesso, offrire al consumatore garanzia di qualita’ del prodotto che acquista“. Significativo il legame tra l’olio extravergine di oliva delle “Colline Reggine” con il territorio al punto che lo studioso Giuseppe Antonio Pasquale fin dal 1861 definiva l’area “Regione degli oliveti”. Altrettanto significativo l’impatto sull’economia locale: gia’ dai secoli XVIII e XIX la citta’ di Gioia Tauro risultava essere tra le localita’ di carico piu’ attive per l’esportazione di olio verso Napoli, Venezia, Genova, la Costiera Amalfitana, la Sicilia e la Puglia. Le peculiarita’ dell’olio extravergine di oliva “Colline Reggine” sono riconducibili a due particolari varieta’ di olivo (Ottobratica e Sinopolese), tipiche dell’area geografica di riferimento, tanto da improntarne il paesaggio con le loro chiome che raggiungono anche i 20 metri di altezza.

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