Parole contro il presidente della Regione, Mario Oliverio, contro una politica immobile e assente nei confronti dei lavoratori e di chi un lavoro l’ha perso o non ce l’ha. Si chiedono interventi di sostegno al reddito
COSENZA – “Qua si è persa anche la dignità e c’è una classe politica vergognosa. Protestiamo per i nostri diritti. Una Calabria piena di guai, mentre si pensa a riempire le tasche”. Questi i toni della mobilitazione promossa anche a Cosenza, dalle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil davanti alla Prefettura, in piazza XI Settembre dove si sono presentati lavoratori, disoccupati, giovani e pensionati da tutta la provincia. “Le famiglie non sanno cosa mangiare – dicono i manifestanti – e c’è necessità di un reddito di sopravvivenza”. Una situazione insostenibile che ha portato decine di persone in piazza a Cosenza, nell’ambito della più ampia iniziativa nazionale.
Un sit in per rivendicare un diritto, quello al lavoro, che da tempo non è più tale. In piazza la Calabria che chiede alle istituzioni di intervenire in una realtà sociale precaria. Lavoratori che hanno perso il lavoro e stentano a mantenere la famiglia. Stipendi che arrivano con mesi di ritardo. Ammortizzatori sociali sempre di più difficile accesso. Giovani che non hanno alcuna prospettiva di occupazione. Oltre agli altri diritti negati, a partire da quello alla salute.
I pensionamenti, unica fonte di reddito per alcuni nuclei familiari, con la Legge Monti-Fornero sono sempre più rigidi. Le ultime riforme del mercato del lavoro, secondo i sindacati, hanno reso più difficile l’accesso ai sussidi economici, più facili e convenienti invece i licenziamenti.
L’INCONTRO CON IL PREFETTO
In vista dell’approvazione della Legge di bilancio nazionale, occasione per cambiare rotta, i rappresentanti delle sigle sindacali ricevuti dal Prefetto hanno affermato di sostenere la posizione assunta da Cgil, Cisl e Uil nella trattativa con il Governo. Durante l’incontro sembrerebbe che il Prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao abbia accolto la richiesta di intervenire su Regione e Ministero competente per sollecitare il pagamento delle mensilità dei tirocinanti (mai retribuiti) e degli ammortizzatori in arretrato (in alcuni casi dal 2014).
COSA CHIEDONO LAVORATORI E DISOCCUPATI
In particolare si chiedono piu’ risorse sia per l’occupazione giovanile sia per gli ammortizzatori sociali; il congelamento dell’innalzamento automatico dell’eta’ pensionabile legato all’aspettativa di vita; un meccanismo che consenta di costruire pensioni dignitose per i giovani che svolgono lavori discontinui; una riduzione dei requisiti contributivi per l’accesso alla pensione delle donne con figli o impegnate in lavori di cura; l’adeguamento delle pensioni in essere; la piena copertura finanziaria per il rinnovo e la rapida e positiva conclusione dei contratti del pubblico impiego; risorse aggiuntive per la sanita’ ed il finanziamento adeguato per la non autosufficienza.
LE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE
