COSENZA – Il ‘rosso’ in bilancio del Comune di Cosenza ammonta a circa 140 milioni di euro, quello d’Oltrecampagnano a 21 milioni di euro.
I due Comuni per ripianare il debito hanno adottato strategie diverse: i cosentini risaneranno, pagando, le casse comunali in trenta anni, i rendesi in un decennio.
COSENZA
Scongiurato il dissesto finanziario con l’approvazione del piano di rientro dal debito, Cosenza si avvia ad un lungo percorso per riempire la voragine in bilancio creatasi negli anni. ‘’Siamo moderatamente ottimisti – afferma l’assessore al Bilancio del Comune di Cosenza Luciano Vigna – abbiamo una montagna da scalare, siamo a metà. Abbiamo liquidato il 90% dei debiti che, ricordiamo, ammontavano a 150 milioni di euro a cui copertura erano stati posti Crediti che non avremmo mai riscosso in quanto erano stati inseriti nei bilanci per creare fasulli equilibri. Se rispettiamo quanto abbiamo inserito nel piano in pochi anni arriveremo al risanamento dell’ente. L’obiettivo è quello di diminuire la pressione fiscale sui cittadini. Già da quest’anno, dal 2015, ridurremo un punto percentuale dell’aliquota IMU e del 15% della TARI. Siamo intervenuti sul personale da mille dipendenti siamo passati a 620, riducendo i costi.
Abbiamo municipalizzato i servizi affidati ad Equitalia, che prima tratteneva il 9% di ogni riscossione, risparmiando oltre un milione e mezzo di euro facendo accreditare tutti i pagamenti dei cittadini direttamente sul nostro conto corrente. Abbiamo finanziato un milione ed ottocentomila euro di debito con l’Amaco per la gestione del trasporto pubblico e delle strisce blu, dando ossigeno all’azienda. Abbiamo quasi azzerato il debito verso fornitori, ma abbiamo contratto un debito di centodieci milioni di euro con la Cassa Depositi e Prestiti che dovremo saldare entro i prossimi trent’anni. A questi si aggiungono i ‘buchi’ fisiologici che si accumulano ogni anno, perché se si spende 100, con fatica si recupera, come nel nostro caso il 61% delle spese. Si tratta di circa 30 milioni di euro che si vanno a sommare ai centodieci milioni da restituire alla Cassa Depositi e Prestiti. Un indice positivo è che ad oggi, i debiti verso fornitori non superano i 20 milioni di euro”.
RENDE
A Rende l’amministrazione Manna, ha ereditato la politica di austerità imposta dal commissario Valiante subentrato dopo la fuga del sindaco Cavalcanti a seguito dell’accesso della commissione antimafia all’interno del Municipio. Un piano in cui fu deciso che il debito dovrà essere saldato in dieci anni, nonostante il mutuo presso la Cassa Depositi e Prestiti sia di durata trentennale, come nel caso di Cosenza. ‘’Il nostro piano di rientro è decennale, i debiti, 18,5 milioni più le passività rilevate fuori bilancio di 2 milioni e 200mila euro – spiega l’assesore al Bilancio di Rende, Antonio Crusco – saranno quindi spalmati su dieci anni. Abbiamo chiesto un finanziamento di 11 milioni e 300mila euro alla Cassa Depositi e Prestiti che sarà liquidato nei prossimi trenta anni. Questi fondi vanno scorporati dai 18,5 milioni ed andranno a coprire le spese per gli espropri, per i fornitori, consulenza e spese varie. Siamo riusciti a pagare tutti i carichi pendenti al 2013 e al 2014, ovvero circa otto milioni di euro, mentre le spese correnti sono state molto contenute perché non possiamo sforare in quanto siamo in presenza di un piano di riequilibrio finanziario.
I costi per mantenere la Rende Servizi, società in house del Comune (sulla quale aleggiava l’ombra del boss Michele Di Puppo ndr), ammontano a tre milioni e mezzo di euro più IVA annui, di cui oltre l’80% sono costi del personale che si occupa, in base ad una convenzione, degli scuolabus, degli anizni, della pulizia delle strade e della manutenzione del verde. Nel 2014 siamo riusciti a risparmiare anche una quota da destinare al saldo del rosso in bilancio, ma il cittadino rendese deve capire che non possiamo muoverci perché abbiamo un piano che deve essere ancora approvato dalla Corte dei Conti e va rispettato. Lo abbiamo rimodulato, reso più umano, rispetto a quello stilato dal commissario Valiante. In realtà però questa amministrazione non ha ancora una propria politica di bilancio. Nei mesi che verranno stabiliremo la nostra linea per ora è in vigore la soluzione studiata dal commissario. Non potevamo fare più di tanto”.
