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Case disabili ristrutturate con i fondi europei, famiglie indebitate

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Attendono i finanziamenti pubblici che gli erano stati assegnati. Alcuni beneficiari sono deceduti, altri pagano mutui con pensioni da poche centinaia di euro

 

COSENZA – Bando ‘Case Accessibili’ e fondi irreperibili. Nel 2011 grazie ai fondi europei del Programma Operativo FESR 2007/2013, ben 327 famiglie calabresi hanno richiesto ed ottenuto il finanziamento per abbattere le barriere architettoniche nelle proprie abitazioni. Lavori di ristrutturazione che avrebbero permesso di migliorare la vita dei disabili interamente coperti, in apparenza, dai fondi comunitari. In realtà a distanza di anni chi è risultato beneficiario del finanziamento non ha ancora ottenuto la liquidazione delle somme spettanti. Certi di ricevere tali somme, di cui lì’80% doveva essere corrisposto immediatamente all’avvio dei lavori, oltre trecento famiglie hanno effettuato le ristrutturazioni e non potendo pagare di tasca propria sono state costrette ad indebitarsi con banche e finanziarie. Gli interessi non verranno mai loro ripagati, mentre con pensioni da poche centinaia di euro versano mensilmente il denaro per ripianare il prestito ottenuto.

 

E’ il caso di un signore residente nella vallata del Savuto. L’uomo a causa di un incidente stradale dal 1972 non riesce a deambulare. A causa di una spondilite anchilosante, fino a pochi anni fa, si muoveva in casa con l’aiuto di un carrellino. Per agevolare tali spostamenti i familiari hanno aderito al bando e dopo essere stati inseriti tra la lista dei vincitori hanno avviato i lavori. La spesa sostenuta per eliminare le scale, creare scivoli, allargare le porte e istallare la pavimentazione antiscivolo è stata di 25mila euro. I fondi dall’Unione Europea sono transitati nelle casse della Regione Calabria da dove sarebbero dovuti essere inoltrati ai Comuni che li avrebbero poi liquidati alle famiglie beneficiare. La ditta che ha eseguito le opere di ristrutturazione, stanca di aspettare ha indotto la famiglia a contrarre un debito con una finanziaria per ottenere il pagamento dei lavori. Ad oggi la famiglia, dopo numerose proteste e richieste formali, ha ottenuto insieme alle 327 famiglie il pagamento dell’80% della ristrutturazione.

 

Manca la parte restante che, come ha spiegato ieri in Consiglio regionale rispondendo ad un’interrogazione l’assessore al Welfare della Regione Calabria Federica Roccisano è pari ad 801.665 euro. Oltre tre milioni di euro sono stati stanzianti dall’Unione Europea che però a causa della mancata certificazione della spesa erogata, per le inadempienze dei Comuni che a dire dell’assessore non avrebbero presentato correttamente la documentazione,  ha provveduto a disattivare tutti gli interventi. Uno dei casi più assurdi è quello del Comune di San Giovanni in Fiore dove l’ufficio Ragioneria ricevuti i fondi non sapeva a chi destinarli perché non era stato specificato l’oggetto del finanziamento. La Regione Calabria ha quindi chiesto di inserire la quota di finanziamenti ancora non liquidati nella programmazione PAC 2014/2020 e sarebbe ora in attesa di una risposta da Bruxelles. Intanto alcuni disabili, beneficiari del finanziamento, sono deceduti con il trascorrere degli anni.

 

Immagine di repertorio

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