Hanno contattato infuriate la nostra redazione. Sono le mamme degli alunni della 5^ classe elementare, frequentata anche dalla figlia della signora che i primi giorni di novembre ha raccontato in televisione di essere stata aggredita e insultata per un ‘fantomatico’ regalo di fine anno alla maestra
COSENZA – “Siamo arrabbiate e deluse perché ci siamo prese gli insulti e la verità non è come è stata raccontata. Sono quattro anni che sopportiamo atteggiamenti di astio da parte di questa signora, ma ora basta, vogliamo che emerga la verità”. In redazione si sono presentate in quattro, tre delle quali di nazionalità straniera (proprio come la denunciante), in rappresentanza di ventidue mamme. Arrabbiate e soprattutto infastidite non solo dalle accuse, che loro ritengono assolutamente false e infondate, ma soprattutto dai commenti circolati sui social al loro indirizzo. Spesso capita che quando si ascolta una sola campana sia più facile giudicare ed è per questo che “noi oggi siamo qui, vogliamo raccontare la nostra versione ed essere anche noi ascoltate”.
Tre delle 22 mamme, sono state accusate di aver prima aggredito e spintonato la donna, poi addirittura di averla schiaffeggiata, presa a pizzicotti e pesantemente insultata. Ma la storia, ci tengono a precisare, sarebbe andata in modo ben diverso: “erano gli ultimi giorni prima della chiusura della scuola. Noi, come tante altre mamme, ogni anno organizziamo per i bambini una festicciola di fine anno e, ovviamente, abbiamo coinvolto anche lei chiedendole 5 euro. Ma i soldi non erano affatto per il regalo alla maestra, ma per l’acquisto di patatine, pizzette e qualche bibita per i bambini della classe. Premettendo che la figlia è sempre stata invitata a tutte le feste di compleanno, che ha sempre interagito con gli altri bambini ed è inserita tra i compagni che non l’hanno assolutamente mai discriminata. In altre occasioni, quando le abbiamo chiesto un contributo e non ha potuto partecipare, nessuno hai mai contestato o avuto niente da ridire. Mentre la bimba è stata sempre, negli anni, coinvolta in tutte le attività della classe, come ad esempio le recite scolastiche, e la mamma non ha comunque mai contribuito. Ma noi e le insegnanti abbiamo sempre compreso la situazione”.
Il vero problema è lei, una persona molto arrogante che si è sempre posta, da 4 anni che la conosciamo, con atteggiamenti sgarbati, parole cattive e astio nei nostri confronti. E per quattro anni abbiamo persino soprasseduto a chiederle quelle 5 euro per le festicciole di Natale o di fine anno. La bimba, ci teniamo a ribadirlo, è stata sempre e comunque invitata a qualsiasi occasione ed ha partecipato. Nessuno, nè noi nè tantomeno i nostri figli, l’hanno mai esclusa o emarginata sia ben chiaro”.
LEGGI la versione delle mamme accusate
“Quel giorno aspettavamo la campanella per l’uscita da scuola e tutto è successo mentre i bambini non erano presenti, perché ancora in classe. Due di noi si sono avvicinate e l’hanno informata di questa raccolta di 5 euro per la festa di fine anno. Per tutta risposta, come una furia, la donna ha iniziato ad urlare contro le tre mamme che erano lì in quel momento: “io non lavoro, non potete venire a chiedermi soldi, andateli a chiedere al padre di mia figlia” mostrandosi alquanto infastidita da quella richiesta e rispondendo con toni pesanti e atteggiamenti molto discutibili: “la signora ci ha prima mostrato il dito medio – raccontano – per poi sputare verso di noi. Come se non bastasse si è avvicinata faccia a faccia sfidando una delle mamme che impaurita, d’istinto, l’ha soltanto allontanata con un braccio”.
Non chiamateci razziste, siamo persone perbene
In redazione delle quattro mamme presenti, tre sono straniere e ci raccontano che si tratta di una classe multietnica composta anche da bimbi di nazionalità filippina, polacca, ucraina, bielorussa… tutti si vogliono bene e vanno d’amore e d’accordo. Mai si è verificato alcun tipo di episodio di discriminazione razziale. Una di loro spiega “anche io sono straniera, ho una figlia ma non ho un compagno, vivo sola e mi ammazzo di lavoro dalla mattina alla sera e per la mia bimba 5 euro, una volta l’anno, sono riuscita a trovarle… magari rinunciando a mettere il gel alle unghie. È una persona che si lamenta molto, sempre aggressiva e astiosa anche nei confronti degli insegnanti – spiega un’altra mamma – e critica persino i loro metodi di insegnamento”.
Per non parlare dei ritardi nel venire a prendere la figlia a scuola. L’uscita infatti è prevista per 16.20 ma in alcuni casi le maestre sono state costrette ad attenderla anche fino alle 17.30. Consuetudine che, visto il ripetersi, ha provocato la reazione del dirigente scolastico che ha emanato un avviso a tutti i genitori di non sforare nell’orario di arrivo a scuola di oltre 15 minuti, altrimenti sarebbero stati avvisati i vigili urbani. A volte è capitato che facesse irruzione in classe negli orari scolastici per contestare animatamente gli insegnanti, davanti ai bambini, lamentandosi anche a alta voce della sua situazione personale con l’ex compagno”. Le accuse rispetto ai comportamenti della donna sono diverse, alcune anche gravi. E se fino ad oggi le mamme accusate hanno voluto evitare ulteriori polemiche, dopo che una di loro è stata chiamata a riferire in Tribunale, hanno deciso di raccontare la verità. E’ una situazione spiacevole che crea non pochi problemi: “nessuna di noi ha aggredito la signora e non è stata mai discriminata perché straniera, figuriamoci se lo facevamo per i 5 euro di una festicciola”.
“Ha sempre mostrato un atteggiamenti di astio nei nostri confronti”
Un’altra mamma spiega: “Mio figlio ha fatto l’asilo con la sua bimba e lei è venuta al penultimo anno. Dopo circa 6 mesi è andata via perché ha avuto una discussione con le maestre. Discussioni che si sarebbero ripetute anche alle elementari. Da quello che abbiamo potuto constatare in questi anni di scuola, la signora in pratica ce l’ha contro tutto e tutti: con noi, le maestre, l’ex compagno… Una situazione che è diventata pesante nel tempo e che le mamme non intendono più sopportare, soprattutto alla luce della denuncia. “Quello che ci dispiace è che la bimba non ha colpe e che molte cose gli vengano inculcate, come il disegno mostrato in televisione. Nonostante non abbia assistito alla scena, in classe la bimba ripete spesso ai suoi compagni “la mamma ha fatto la denuncia perché voi mi escludete, mi emarginate”.
