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Romeni prendono una gatta cieca e incinta e la danno in pasto ai loro pitbull

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ROMA – Un atto spietato, crudele e violento contro un essere indifeso.

La ferocia di una famiglia romena contro una gatta incinta, cieca che è stata presa e data in pasto a quattro pitbull, e dopodichè gettata in fin di vita nel giardino della proprietaria. Un fatto grave accaduto il giorno di Pasqua a Giardini di Corcolle, nel versante polense del VI Municipio delle Torri dove l’intero territorio è rimasto scosso da tanta crudeltà incomprensibile. La vittima di questa aggressione è Emma, una gatta di 8 anni in dolce attesa e la sua proprietaria, Natasha Spiotta, residente nel quartiere romano assieme alla sua famiglia. I carnefici, secondo quanto ricostruito dalla donna agli investigatori sarebbero persone di origine romena abitanti nella stessa zona, proprietarie dei pitbull. La gatta è stata presa per la coda da uno dei vicini di casa che l’ha poi data in pasto ai suoi quattro pitbull. Una fine atroce. A far scatenare l’aggressione, secondo la versione fornita dai due uomini agli agenti, il fatto che la gatta si aggirasse nella loro proprietà. Su internet e nel quartiere, intanto, è iniziata una catena di solidarietà nei confronti della famiglia ed anche una petizione affinchè questa ‘gente’ paghi per il gesto commesso. Natasha ha raccontato sotto shock quanto accaduto: “Ricordo ancora i suoi miagolii strazianti”. Il tutto è accaduto intorno alle 18 del giorno di Pasqua: “Ho solo sentito tante urla e rumori, sono uscita di casa ed uno di queste persone che stavano lanciando il gatto per la coda nella rete dei pitbull. Ricordo ancora i miagolii strazianti della micia ed io non ho potuto fare nulla. Quando è morta, l’altro rumeno l’ha lanciata in giardino, urlando che se uno dei miei gatti passerà di nuovo lì, farà la stessa fine”. Una storia assurda condita con dettagli raccapriccianti: “Mentre avveniva tutto questo ridevano – racconta su Facebook –. Non auguro a nessuno di assistere ad una scena simile”. Sul posto è poi intervenuta la polizia che ha verbalizzato solo un esposto per le minacce rivolte alla giovane proprietaria di Emma, alla sorella e alla madre, “contro la quale, quegli uomini – ha raccontato Natasha – hanno anche sputato, è assurdo”. Gli agenti sono anche entrati a casa degli aggressori, per poi uscirne circa una ventina di minuti più tardi. Pare che non sia stato quello il primo episodio di ‘intolleranza’ da parte del gruppo di romeni: “Negli anni me ne hanno avvelenati tanti”, spiega. Gesti rimasti impuniti poiché i colpevoli non sono mai stati identificati. Ma stavolta è andata diversamente: i colpevoli sono noti. “Si fa presto a dire dovete denunciare, io ho una figlia di 16 anni – dice la donna –. Ho tanta paura per noi e per i miei gatti, credo che li affiderò a qualcuno”. Natasha, negli anni, ha spesso adottato e salvato gatti in difficoltà: proprio come Emma, zoppa e senza un occhio.

Ne è nata subito una petizione su Facebook. Per firmarla cliccare qui: http://goo.gl/0voe3K

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