I cattolici del Movimento Noi e il gruppo bruzio del Pd condannano l’atteggiamento del consigliere comunale e provinciale di Cosenza Del Giudice e quello del sindaco Occhiuto
COSENZA – «E’ apparso in rete nel pomeriggio di giorno 20 a cura del Consigliere Comunale e Provinciale di Cosenza Sergio Del Giudice, un post dalle caratteristiche a dire poco violente, nel quale appare il seguente messaggio: “Ho comprato 33 corde per il 26…mi raccomando agli Odiatori NON MANCATE…” Nelle immagini poste a corredo, il Consigliere Sergio Del Giudice, appare insieme ad un gruppo di persone tra le quali il Sindaco della Città di Cosenza Mario Occhiuto. Sempre nella stessa immagine, composta da tre fotografie, ne compare una raffigurante tre manichini impiccati. Questa immagine, fa comprendere a cosa servirebbero le 33 corde». I Cattolici del Movimento NOI si chiedono se «Pubblici Amministratori possano pubblicare in rete, ove dovrebbero essere di esempio alla comunità, post incitanti alla violenza. Ci si chiede inoltre, come sia possibile che anche il Sindaco Mario Occhiuto appaia in questo post, che, in rete, ha suscitato clamore e commenti censori. Chiediamo all’Autorità Giudiziaria competente, di volere disporre le opportune indagini, atteso il fatto che il Consigliere Sergio Del Giudice ha condiviso il post ponendolo a conoscenza di altre 82 persone».
Ci inquieta la presenza di quei corpi impiccati, di quei cappi portatori di messaggi di odio e violenza. Sappiamo perfettamente che quelle immagini traducono quella che è l’arroganza e la pochezza di certi comportamenti di chi fa parte di questa maggioranza e che non possono essere giustificati con la semplice ironia. Non è un caso la scelta di quelle foto che testimoniamo la grande bassezza politica, civile, morale e intellettuale di questa amministrazione comunale di centrodestra.
Pur sentendoci umanamente vicini alle difficoltà personali del consigliere, questa volta non possiamo far finta di nulla e far cadere nel dimenticatoio quanto accaduto. Non si può consentire di sostenere e alimentare atteggiamenti che finiscono per dividere la città. Tutto questo Cosenza, civile e democratica, non solo non lo merita ma lo ripudia e condanna con fermezza».
