Site icon quicosenza

Studenti in protesta: parte nelle scuole la campagna per la gratuità dell’istruzione pubblica

FGC

“Chiediamo la piena copertura dei fondi dell’istruzione da parte dello Stato, dai libri di testo ai laboratori, alle spese di gestione degli istituti. Diciamo basta al ricatto del contributo volontario”

 

COSENZA – E’ partita oggi a Cosenza la campagna nazionale lanciata dal Fronte della Gioventù Comunista sulla gratuità dell’istruzione.  “No al contributo volontario, per una scuola gratuita”. Questo è lo striscione esposto stamattina dai militanti del FGC davanti al Liceo Lucrezia Della Valle. “Ogni anno – si legge in una nota – alle nostre famiglie viene chiesto di pagare un ‘contributo volontario’ per aiutare la scuola. Questa quota, nata negli anni ‘90 per attività extra, oggi rappresenta spesso la principale fonte di finanziamento ai singoli istituti e viene imposta con ricatti e intimidazioni da parte dei presidi. I contributi chiesti ai genitori sono aumentati del 200% negli ultimi anni! In questo modo lo Stato ha scaricato sulle nostre spalle il compito di finanziare la scuola pubblica, scegliendo di salvare grandi banche, di aumentare le spese militari e aiutare le scuole private. È una questione di scelte politiche, e il risultato è una scuola che costa sempre di più e nega a milioni di studenti un’istruzione di qualità. Continuando a pagare il contributo non si aiuta la propria scuola, anzi si alimenta questo circolo vizioso: se lo Stato può contare sui sacrifici delle famiglie, allora potrà evitare di finanziare l’istruzione che negli ultimi anni ha subito tagli miliardari.

E’ evidente poi che il contributo, anche se volontario, favorisce le scuole frequentate da studenti di un’estrazione sociale più alta, che non hanno problemi a pagare questa tassa aggiuntiva. Ad essere penalizzate sono le scuole dei quartieri popolari, in cui studiamo noi figli di lavoratori. Così il contributo, sommandosi agli alti costi dei libri e dei trasporti, non fa che aumentare il divario tra le scuole di serie A e di serie B! L’unico modo per bloccare questo meccanismo è rifiutarsi collettivamente di pagare il contributo, organizzando e diffondendo in tutte le scuole la nostra protesta. Chiediamo la piena copertura dei fondi dell’istruzione da parte dello Stato, dai libri di testo ai laboratori, alle spese di gestione degli istituti. Diciamo basta al ricatto del “contributo volontario”, boicottiamo questa tassa mascherata! Lottiamo per una scuola completamente gratuita, che permetta a tutti di studiare senza ostacoli economici. Aiutaci anche tu, nella tua scuola, a portare avanti la campagna sul contributo volontario e a segnalarci i casi in cui questa tassa viene imposta agli studenti.”

 

Exit mobile version