Era stato accusato di frode in commercio, ma il collegio difensivo durante l’istruttoria dibattimentale ha dimostrato la sua estraneità ai fatti
CALABRIA – Assolto con formula piena Pietro Santo Molinaro, accusato di frode in commercio, per avere etichettato come “Dop”, carne di suino proveniente dall’Olanda. Il Tribunale Ordinario di Cosenza con sentenza del 13 luglio 2016 depositata il 10 ottobre 2016, non appellata/passata in giudicato, ha pronunciato sentenza favorevole alla Coop Cozac con la formula “per non aver commesso il fatto”. Nessun reato di contraffazione è stato rilevato. I fatti si riferiscono ad un normale controllo di routine, durante il quale sono stati trovati circa 148 chilogrammi di insaccati in fase di stagionatura, prodotti con carni di suini conferiti da un ingrassatore di Lamezia Terme che aveva acquistato “magroncelli” in Olanda poi, allevati in Calabria, e destinati alla commercializzazione dei salumi non a marchio DOP.
Pietro Molinaro, ricopre la carica di rappresentante legale della Cozac e attualmente presidente di Coldiretti Calabria e membro di giunta nazionale a Palazzo Rospigliosi. La battaglia che ha messo in campo la Coldiretti è la mobilitazione contro il fake Made in Italy. La Filiera agricola tutta italiana è il progetto Coldiretti per valorizzare e promuovere il vero prodotto agricolo Made in Italy. Gli obiettivi sono “assicurare una giusta remunerazione a chi produce, garantire sicurezza, origine, genuinità e qualità ai consumatori italiani, esaltare i primati e le distintività dei nostri territori, portando un accrescimento del patrimonio complessivo del nostro Paese”.
E sul grande nemico del Made in Italy: “Gli organismi geneticamente modificati in agricoltura non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale, ma perseguono soprattutto un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico del Made in Italy. Da qui la lungimirante scelta dell’Italia di vietare sul suo territorio la coltivazione di Ogm, come avviene in 23 Paesi sui 28 dell’Unione Europea”. Sarebbero a rischio “fake” nel carrello della spesa un prodotto alimentare su quattro che non riportano obbligatoriamente l’origine in etichetta. Dai salumi alle marmellate, dai ragù ai sottolio, dal succo di frutta al pane fino al latte in polvere per bambini. Obiettivo dell’analisi della Coldiretti è quello di smascherare la lista dei prodotti della spesa più a rischio in occasione dell’avvio della raccolta firme sulla petizione #stopcibofalso per chiedere al Parlamento Europeo che i consumatori abbiano la possibilità di conoscere da dove arriva il cibo che portano in tavola.
