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Intervista a Massimo Misiti – Movimento 5 Stelle: “La Calabria non è solo mafia” (AUDIO)

Massimo Misiti copertina

L’intervista al dottore Massimo Misiti, è candidato alla Camera, nel collegio uninominale di Castrovillari per il Movimento 5 Stelle.

 

COSENZA – Massimo Misiti, noto chirurgo ortopedico cosentino, è anche membro del direttivo del Collegio Italiano Chirurghi e direttore scientifico della Società Italiana di Artroscopia e svolge la sua professione a Rende, nel suo studio di Roges. Per oltre 13 anni ha lavorato, grazie ad Orthopaedics Onlus, associazione di volontariato, in Camerun, Tanzania, Eritrea e Sud America. Il dott. Misiti è candidato nel collegio numero 1 Castrovillari per il Movimento Cinque Stelle. Essendo un noto medico ed avendo a cuore la sanità, l’intervista per quicosenza inizia proprio da questo argomento sul quale il dott. Misiti risponde innanzitutto che “la principale aspettativa del M5S è quella di dare qualità alle prestazioni. L’erogazione di una qualità di servizi, senza diversità tra una regione o un’altra. Quindi la possibilità di un accesso a qualunque tipo di servizio a seconda di quelle che sono le esigenze dei territori. Un piano dell’emergenza urgenza, la sistemazione della rete ospedaliera sicuramente più confacente a quelle che sono adesso le esigenze dei pazienti”.

“La palese ingerenza della politica nel settore della Sanità”

“E’ necessario è fondamentale che si possa avere la stessa dignità e la stessa possibilità di cure in tutto il territorio nazionale. E questo fino ad oggi in Calabria, non c’è stato dato, anzi; la Calabria è fonte di guadagno per le altre regioni. Abbiamo 300 milioni di euro all’anno, che vengono dati ad altre regioni e nelle altre regioni vengono messe in bilancio preventivo. Spesso siamo noi, cittadini di questa regione, che propendiamo ad andare verso l’esterno, verso altre regioni, perchè non sappiamo a volte, le possibilità che abbiamo di cure nella nostra regione. Perchè ciò sia fruibile da parte di tutti i cittadini è opportuno che i cittadini sappiano che hanno degli ospedali che hanno la possibilità di curare, che erogano prestazioni degne di qualità e questo perchè ci sia, è necessario fare una guerra e una battaglia alla politica che fino ad adesso ha rubato nel campo della sanità. Questa ingerenza è manifesta, è di pubblico dominio. Non è una mia denuncia personale o del Movimento 5 Stelle. E’ palese, il cittadino nota come l’ingerenza della politica crei un’usurpazione di fondi e possibilità di cure. Se io invece di pagare dei servizi, facessi dei concorsi e potessi potenziare determinate strutture sicuramente quei soldi risparmiati sarebbero fonte di acquisizione di nuovi materiale e tecnologie fruibili per il cittadino calabrese”.

La migrazione, dalla sanità al lavoro: “dalla protesta alla proposta”

“I cittadini migrano. Questo non è legato solo al campo della sanità. E’ sufficiente leggere il censimento del 2010 quando eravamo 2 milioni e 200 mila abitanti e oggi, nel 2018 siamo un milione e 890 mila. A parte le morti che sono naturali, questo dato fa capire che c’è un alto tasso di migrazione. E non è legata solo all’esigenza di lavoro, ma soprattutto di prospettive. I giovani spesso si erudiscono, diventano delle menti che sono ambite dalle altre regioni, ma nel proprio territorio non riescono a crescere e a mettere in pratica il risultato dei loro studi. Il lavoro è un problema: per il ragazzo che ha finito il liceo e ha un diploma che permetterebbe di lavorare; è un problema per chi ha una laurea, una specializzazione, ma fondamentalmente anche per chi aveva un lavoro e si è trovato all’improvviso senza la possibilità di lavorare. C’è un comparto di ‘esodati’ che non hanno nè la pensione e non hanno il lavoro. Sono tutte problematiche che il Movimento 5 Stelle non sta affrontando da oggi, ma da anni. Si è passati dal momento della protesta al momento della proposta. Sta crescendo ed è sempre più vicino alla gente e a chi ha bisogno. E’ il momento della proposta e dei dati di fatto e questa tornata elettorale è l’unico momento che c’è. Il dissenso non va cavalcato ma va, curato, vanno capite le esigenze e chi ha governato fino ad adesso non ha dimostrato di comprendere quali sono le esigenze dei territori”.

“E’ stato stilato un programma sulla piattaforma Rousseau, che è fruibile da tutti, dove ci sono venti punti; si parla di famiglia, si parla di reddito minimo, di pensione minima che è fruibile da chi ha bisogno di aiuto in un momento di difficoltà. Il piano famiglia che prevede, ad esempio, degli asili aperti a tutti e non a pagamento. La possibilità di avere la valorizzazione del bambino che viene curato, esigenze e sistema famiglia che è stato molto attenzionato dal Movimento 5 Stelle”.

ASCOLTA L’INTERVISTA INTEGRALE al candidato Massimo Misiti 

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Immigrazione: “basta con il business e con il mercato delle persone”

“Anche questo è nel programma dei 5 Stelle – spiega il candidato Misiti – Si parla di una cooperazione internazionale che è finalizzata alla stipula di trattati per i rimpatri. Si vorrebbe avere la possibilità di assumere 10mila nuove forze dell’ordine e in questa maniera c’è un controllo dell’ordine e altrettante diecimila per le commissioni territoriali che hanno l’obbligo dovere di valutare in un solo mese se il migrante ha diritto o no alla possibilità di stare in Italia. E’ importante far capire che il Movimento 5 Stelle denuncia il commercio che c’è nell’ambito dell’immigrazione. Non è possibile avere un business che è basato sulla necessità di queste persone di passare e transitare dall’Italia. Sappiamo tutti quanti quello che viene creato in queste case d’accoglienza dove avrebbero diritto a 38 euro al giorno, vero, discutibile o meno, ma è altrettanto vero che ci sono business gestiti in maniera non corretta; furti che il cittadino italiano conosce e vorrebbe sicuramente denunciare. Il M5S, da questa possibilità di denunciare, di far sospendere questo mercato delle persone”.

La sicurezza: “la possibilità di assumere diecimila nuove forze dell’ordine”

Tanti nostri giovani cercano di entrare nelle forze dell’ordine perchè ambiscono ad uno stipendio ed il Movimento ha proposto 10 mila assunzioni nelle forze dell’ordine; questo perchè si avverte l’esigenza di essere protetti. E’ necessario solo dare alle forze dell’ordine di tutelare i territori. Non è possibile che non abbiano mezzi a sufficenza per controllare le città durante la notte. A volte vivono la difficoltà anche di pagare la benzina alle auto che adoperano. E’ necessario dar loro la possibilità di sorvegliare la nostra sicurezza.

Il primo passo al Parlamento per la Calabria? “Far capire che i calabresi non sono mafia”

“Quello che vorrei riuscire a far capire è che i calabresi non sono delinquenti, e vorrei cominciare a togliere questa logica che hanno in molti, ovvero che i calabresi non sono lavoratori, che sono degli ignoranti, che sono mafia, che sono ‘ndrangheta… Il calabrese ha il diritto dovere di far capire (e io lo farei) che la Calabria è una terra meravigliosa, fatta di gente che vuole lavorare, che ha solo bisogno di essere valorizzata per quella che ha, senza essere assolutamente accomunata a quelle che sono le mafie. Chiaramente tutto ciò si può fare solo in un modo, dimostrandolo fattivamente e per fare ciò, c’è bisogno di entrare nelle Istituzioni, e far capire che la Calabria non è solo mafia… non è mafia”.

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