Andrea Gentile, avvocato penalista e docente universitario, è candidato al collegio uninominale n. 1 Castrovillari-Paola per il partito Forza Italia
COSENZA – L’avvocato Andrea Gentile, candidato per Forza Italia nel collegio uninominale Castrovillari – Paola per la Camera dei Deputati presenta la sua candidatura, le sue idee e i programmi del partito che rappresenta, Forza Italia, su Quicosenza.it, partendo proprio dalla scelta di candidarsi: “Ho avuto l’invito accorato e significativo dal mio partito, Forza Italia, a candidarmi. Ho accolto con piacere ed entusiasmo questa idea, permettendomi di fare al mio partito, che mi ha dato questo onore, due richieste principali: quella di essere candidato in Calabria, che non è scontato perchè ho avuto esperienze professionali sia fuori che dentro la Calabria, e ho chiesto questo perchè la Calabria è un pò la terra dove ho le mie radici, le mie ragioni del cuore e ritengo che stia attraversando emergenze molto gravi, sia di carattere economico che di carattere sociale, che richieda l’impegno di ciascuno di noi e soprattutto, in prima persona, di chi ritiene di doversi impegnare in politica.
L’altra richiesta è di essere candidato in un collegio uninominale; ritengo – spiega nell’intervista – che il vantaggio di questa legge elettorale, che non è la più bella del mondo, ma è molto pasticciata, sia quello che, per una piccola porzione di legge, fa sì che la politica possa tornare sui territori. Crea dei collegi uninominali con una determinata estensione territoriale e soprattutto consente ai cittadini di eleggere liberamente e direttamente il proprio rappresentante in Parlamento. Si associa per la prima volta un volto ad un territorio e si ha l’opportunità di ricostruire finalmente un rapporto tra eletto e territorio che credo sia la ragione fondante della buona politica. Il partito ha accettato queste condizioni e sono contento e onorato di poter collaborare in questo senso e in questo territorio”.
Giovani: “un piano per l’assunzione di almeno 10 mila giovani calabresi”
“Ai giovani mi sento particolarmente vicino, non solo per un fatto di età anagrafica ma anche per l’esperienza e per il mio vissuto, dentro e fuori la calabria e loro costituiscono un caposaldo fondamentale del mio programma. Seguo con con molta attenzione il dibattito intorno ai giovani soprattutto sui millennials (giovani nella fascia 30-34 anni più poveri rispetto agli standard delle generazioni precedenti) che sono costretti a dover abbandonare questa regione perchè non sono liberi di crescere in questa regione. Vorrei invece, che fossero liberi di decidere quello che vogliono fare. Per grossa parte la problematica fondamentale è che i giovani sono costretti a recidere le loro radici e a dover, con grande difficoltà e turbamento, abbandonare la loro terra quando invece vorrebbero rimanere. Altri invece, vorrebbero andare via per fare esperienze fuori e poi tornare e dare il loro contributo. Questo oggi non è possibile perchè molto spesso, si assiste ad un fenomeno che vede i giovani andare via e interrompere le loro radici con il territorio”.
“Per loro ho in mente un piano straordinario, se sarò eletto, di raccordo con il Governo centrale e le istituzioni europee volto all’assunzione di almeno 10 mila giovani calabresi. Ritengo sia un traguardo realizzabile anche perchè i fondi comunitari ci sono e basta semplicemente recepirli e indirizzarli verso i giovani. E’ una cifra piuttosto esigua se si pensa a quelli che sono i 600 mila giovani calabresi disoccupati che costituiscono una media molto alta, una delle più alte d’Europa”.
“Dovremmo iniziare a stanziare risorse a favore dei giovani sia attraverso questo progetto al quale tengo molto, sia attraverso una proposta di livello nazionale che propone il presidente Berlusconi che ritengo sia innovativa: per l’occupazione giovanile e per far ripartire le piccole e medie imprese. Berlusconi propone uno sgravio totale fiscale per la durata di sei anni, per i titolari di piccole e medie imprese che decidano di assumere giovani. Un provvedimento fondamentale che da un lato fa ripartire le piccole e medie imprese, che soprattutto nel mio collegio sono un’altra criticità che bisogna risolvere. Io ho visto nel corso del tempo chiudere grandi, piccole e medie realtà industriali e ho visto un territorio mortificato e desertificato. Noi dobbiamo cercare anche attraverso questa proposta di far ripartire le piccole e medie imprese e far aumentare l’occupazione giovanile. Penso che sia una risposta seria e concreta perché il presidente Berlusconi lo ha dimostrato col tempo e, più che avanzare promesse, ha assunto impegni concreti che sono diventati fonte di realizzazione”.
GUARDA LA VIDEO INTERVISTA integrale ad Andrea Gentile
Turismo: “partire dalle infrastrutture e dai collegamenti: non sembra affatto una Calabria da 2018“
“Il turismo è una risorsa assolutamente fondamentale. Abbiamo una combinazione paesaggistica che è stupenda. Mi riferisco anche alla zona del mio collegio e al tirreno cosentino che ha una combinazione mari e monti stupenda. Come valorizzarla? Innanzittuto rafforzando porti, aeroporti e canali stradali. Ci sono infrastrutture purtroppo in quella zona, alla quale io sono molto legato affettivamente (come Diamante) ma in questa campagna elettorale, spostandomi da un punto all’altro del collegio, c’è una carenza infrastrutturale notevole, strade ridotte a colabrodo, e non sembra affatto una Calabria da 2018. Ci sono difficoltà viarie molto serie e al contempo dovremmo cercare solo di migliorare le infrastrutture. Ci sono delle reti assolutamente carenti, altre (ne cito una) la Scalea Mormanno inaugurata di recente e che non ha trovato realizzazione. Anche questa abitudine di avviare opere infrastrutturali e non completarle, ritengo sia poco seria e rispettosa delle esigenze di quel territorio. Quindi rafforzare la rete infrastrutturale per fare buon turismo”.
“Aumentare porti, aeroporti che sono volano di sviluppo territoriale e sfruttare, a favore delle piccole e medie imprese, i meccanismi che sono dati dalla legge, dalle agevolazioni a fondo perduto che dobbiamo essere capaci di sfruttare”.
I fondi comunitari per lo sviluppo delle piccole e medie imprese
“C’è una tematica importantissima che è quella dei fondi comunitari che vengono destinati alla Calabria ma che non vengono sfruttati e noi dobbiamo cercare di impiegarli per lo sviluppo delle PMI. E su questo, e sullo sviluppo dell’agricoltura, ci sono le Zone Economiche per lo sviluppo Speciale che a mio avviso, dovrebbe essere estesa a tutta la Calabria e alla zona del collegio di cui faccio parte. Zes vuol semplificazione fiscali, burocratica, amministrativa che è un’altra annosa piaga da risolvere. Estendendo i benefici delle Zes a tutta la regione, noi potremmo garantire uno sviluppo responsabile e forte delle piccole e medie imprese”.
La Giustizia: “Necessario il rafforzamento dell’organico giudiziario”
“Non si accorciano e non si dilazionano i tempi processuali, intervenendo sulla prescrizione perchè l’effetto che si è realizzato è stato non solo quello di dilazionarli ma addirittura di allungare i tempi processuali. Il legislatore, secondo me, ha commesso un grave errore nel momento in cui ha inciso sui tempi di prescrizione, quando invece doveva incidere sul rafforzamento dell’organico giudiziario. Non ha senso, se il tuo intento è quello di garantire i tempi certi della Giustizia e diminuire i tempi della Giustizia, garantendo anche la certezza della pena, non ha senso incidere sulla prescrizione o per lo meno come è stato fatto, ma doveva realizzarsi una politica diversa, affrontando il problema a monte: rafforzando l’organico giudiziario, della Pubblica Amministrazione della Giustizia, e soprattutto rafforzando le forze dell’ordine. Io mi sento molto vicino a queste persone, sto ricevendo tante richieste durante questa campagna elettorale e se sarò eletto mi impegnerò a far sì che in Parlamento e non solo, si creino dei meccanismi volti ad aumentare l’organico giudiziario perchè l’unico modo per avere una Giustizia efficace, tempi processuali accettabili e per avere certezza della pena”
La flat tax di Berlusconi: “pagare meno tasse per farle pagare a tutti”
“La politica di Forza Italia e del presidente Berlusconi è molto chiara, ed è quella di introdurre la Flat Tax, una proposta di buonsenso. Una tassa unica, più bassa rispetto a quelle in vigore, che possa da un lato far recuperare il sommerso, per incentivare tutti a pagare, meno ma quindi per pagare tutti. In questo modo si possono recuperare risorse dall’Erario, e al contempo aumentano i consumi, aumenta l’occupazione. La flat tax è una proposta sensata e ragionevole che soprattutto ha le coperture, perchè poi dobbiamo preoccuparci nel momento in cui si fanno proposte economiche, di reperire le coperture”
“Dall’altro lato, eliminare dei balzelli assolutamente inutili come le imposte sulle successioni e sulle donazioni. Tematiche fondamentali che possono non solo far sì che vi sia una maggiore fiducia dei cittadini che si vedono tartassati e per ripristinare quel rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni che oggi è minato perchè i cittadini si sentono bersagliati da una serie di richieste, balzelli, incessanti tasse, che dovremmo cercare di ridurre e riorganizzare. Questo per ripristinare la fiducia soprattutto dei titolari delle piccole e medie imprese nell’azienda Stato”.
La prima cosa che farebbe se eletto? “Ascoltare le persone e i territori”
“La prima cosa da cui partire è ascoltare le persone. Io sto girando in lungo e largo questo territorio e le persone mi chiedono “ci ascolti, perchè qui nessuno più ci ascolta, e noi ci sentiamo abbandonati a noi stessi”. Mi sto accorgendo che le ragioni della buona politica sono forti perchè quando si ha l’opportunità di ascoltare le persone, di dialogare con loro e di raccogliere le istanze di un territorio si ricostruisce quel rapporto tra eletto e territorio e soprattutto si ripristina la realtà delle cose. Le persone devono essere ascoltate, coinvolte, devono essere parte di una comunità e il parlamentare ha il dovere di raccogliere le istanze di un territorio, farle proprie e formulare delle proposte in Parlamento per cercare di risolvere quel problema. Il parlamentare ha il dovere di rappresentare il territorio e di essere quel naturale riferimento di cui i cittadini hanno bisogno, deve raccordare le istanze, essere un riferimento istituzionale autorevole e deve spendersi per quel territorio. Questa è la mia idea di politica ed è quello che secondo me, manca in questa regione e deve essere assolutamente realizzato”.
