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Piovono milioni di euro su Cosenza Vecchia, ma non saranno investiti per fermare i crolli

crollo cosenza vecchia 16

Finanziamenti per un totale da oltre cento milioni di euro che pare non potranno essere investiti per la messa in sicurezza della maggior parte degli edifici pericolanti

 

ROMA –  Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica ha oggi stanziato 90 milioni di euro per il centro storico di Cosenza.“La città – ha affermato Dorina Bianchi, Sottosegretario al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali – beneficerà dei fondi stanziati dal Cipe per riqualificare il suo centro storico, di grande pregio, ritenuto tra i più interessanti del Sud dal punto di vista paesaggistico ed architettonico. I fondi saranno investiti in interventi sia sul patrimonio monumentale che sull’arredo urbano e sulle infrastrutture insieme al Comune di Cosenza in modo da dare slancio alla città dei Bruzi anche da un punto di vista turistico”.  Il presidente della Regione Calabria ha subito allertato la stampa annunciando i finanziamenti ottenuti dal Governo: un miliardo e 335 milioni di euro per il Megalotto della SS. 106 jonica da Sibari a Roseto Capo Spulico; i 90 milioni di euro destinati a Cosenza Vecchia; 40 milioni di euro per l’elettrificazione della ferrovia jonica; 43 milioni di euro per la bonifica dell’amianto di edifici pubblici; 29 milioni di euro per la messa in sicurezza delle dighe; 39 milioni di euro in ambito culturale e 9 milioni di euro per interventi nel campo dello sport e per le periferie.

 

I residenti chiedono chiarezza. “Da notizie dell’ultima ora, – scrive in una nota il Comitato Piazza Piccola –  il centro storico di Cosenza, stando a quanto deliberato dagli organi di governo alla fine della riunione del CIPE, sarà oggetto di investimenti pari a 114 milioni di euro, cumulando i 15 provenienti dall’agenda urbana e i 90 stanziati dal CIPE, a cui si aggiungono i 9 milioni del MiBACT. La notizia di queste ore è dunque la ratifica dello stanziamento, da parte del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, di 360 milioni per i centri storici di Cosenza, Napoli, Palermo e Taranto. Dorina Bianchi, sottosegretario presso il Ministero dei beni culturali, ha confermato pubblicamente che gli interventi riguarderanno esclusivamente le infrastrutture, l’arredo urbano e il patrimonio monumentale, a cui del resto sono già dedicati, per quanto riguarda il patrimonio artistico, quelli stanziati da MiBACT.

 

Chi conosce la nostra città sa bene che i più grandi, drammatici e annosi problemi riguardano i beni immobili di proprietà dei privati, il patrimonio abitativo in genere, sempre più spesso a rischio crollo; a ciò si aggiungano l’assenza totale di servizi primari, la precarietà del sistema fognario, le perdite del sistema idrico, tutti fattori la cui efficienza rende una città tale per i suoi abitanti. Al contrario, ciò che cresce è solo ed unicamente il disagio sociale. Mentre dell’impiego dei 9 milioni provenienti dal MiBACT, per l’adeguamento sismico del patrimonio pubblico d’interesse culturale e del patrimonio ecclesiastico, già si è detto ufficialmente, ancora poco e in maniera tutt’altro che chiara si sono espressi gli Enti interessati sulla restante cifra di 106 milioni. Anzi, da alcune dichiarazioni, preoccupantemente, sembra esserci una sovrapposizione di scopi.

 

In attesa di chiarimenti in merito che dovranno essere inequivocabili e trasparenti sia negli intenti sia nella loro attuazione, chiediamo il coinvolgimento di comitati e cittadini delle fasi istruttorie per individuare i piani generali d’intervento. Si tratta di un’opportunità per gli abitanti da condividere gli stessi residenti. La storia recente ha dimostrato, anche a chi voleva negare l’evidenza, che in una realtà urbana come quella del centro storico ogni intervento deve avvenire mantenendo uno sguardo d’insieme sul territorio o risulterà inutile e pericoloso (vedi Palazzo Compagna). Noi saremo qui a controllare a partecipare. Chi vuole discutere di tutto questo è invitato a prendere parte all’assemblea popolare che si terrà lunedì 12 marzo alle 17.00 presso la Casa delle Culture”.  Nel frattempo il presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci si è affrettato nel chiarire che per iniziare parte dei fondi saranno usati per rilanciare la Biblioteca civica di Cosenza con la collaborazione della Biblioteca Nazionale di piazza Toscano. L’obiettivo, si legge in una nota diramata dalla Provincia di Cosenza, è quello di “arricchire e valorizzare  l’offerta bibliografica; potenziare la tutela del patrimonio librario delle due biblioteche e migliorare la qualità, la quantità e le modalità di accesso dei servizi offerti al pubblico”.

 

LE DOMANDE DEI RESIDENTI SUI FONDI DESTINATI AL CENTRO STORICO DI COSENZA

 

Alla luce delle esperienze passate infatti vogliamo puntare l’attenzione su aspetti che non possono ancora una volta essere ignorati:

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1. Si comincerà finalmente a considerare il centro storico in modo unitario, smettendo di fare distinzioni (che abbiamo visto superabili) tra edifici pubblici e privati? La storia recente ha dimostrato, anche a chi voleva negare la realtà. Che in una struttura urbana come la nostra, Ogni intervento deve essere integrato o è inutile (vedi incendio Palazzo Compagna) e rischioso.

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2. Si comincerà a superare la logica degli interventi a pioggia che non risolvono in via definitiva i problemi ma creano solo un falso e strumentale consenso per gli amministratori di turno?

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3. Si penserà a iniziare delle sperimentazioni per mettere in atto esempi concreti di condivisione abitativa, venendo incontro alle esigenze di cittadini che vivono condizioni di disagio e che potrebbero usufruire di servizi condivisi e accesso a strutture assistenziali create ad hoc nel centro storico, che anche così ritornerebbe vitale?

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4. Si comincerà a pensare di coinvolgere/ formare professionalità per la ripresa, la ristrutturazione, il restauro del centro storico, ottenendo il duplice risultato di sottrarre questi interventi a gruppi poco trasparenti, e di far crescere l’occupazione qualificata?

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