Momenti di tensione questa mattina davanti alla Questura di Reggio Calabria, dove giornalisti e operatori erano in attesa dell’uscita dei tre rapinatori accusati dell’omicidio di un’anziana di 88 anni.
REGGIO CALABRIA – La rivolta dei rom è andata in scena stamattina davanti alla Questura di Reggio Calabria, durante le operazioni di rito per i tre arrestati Massimo Berlingeri (44 anni), Benito Alessandro Bevilacqua (24 anni) e Patrizia Caristo (30 anni) nell’ambito dell’operazione “Malanova”. Alcuni componenti della comunità rom infatti, hanno scatenato una sorta di rissa con gli agenti e i giornalisti che si trovavano sul posto. Un operatore televisivo è stato aggredito da due persone, probabilmente parenti o amici di qualcuno degli arrestati, che gli hanno strappato dalle mani la telecamera, danneggiandola. I due sono poi stati bloccati dai poliziotti e sono stati portati in questura. Tensioni e botte dunque, all’ingresso della Questura, con gli agenti della Polizia che sono dovuti intervenire per riportare la calma e allontanare i facinorosi.
I tre arrestati intanto sono accusati non solo di omicidio ma anche di violenze e furti ai danni di altre donne e anziani. Il caso grave però è certamente quello dell’aggressione e del brutale pestaggio di una pensionata reggina di 88 anni avvenuto nell’abitazione della vittima che ne ha provocato la morte. Botte così violente da averle fratturato 10 costole.
Le intercettazioni hanno aiutato molto le indagini. In alcune telefonate intercettate:
BEVILACQUA: Queste sono tutte le maledizioni (malanove) che mi ha mandato la vecchietta… tranquilla (parlando con la Caristo)… mi colpirono…. Vedi che è brutto picchiare ad una vecchia…
CARISTO: Certo che è brutto
BEVILACQUA: Non è bello però la prossima volta lo sai che conviene?… uno che li prende, li spacca e così da fare in modo che non parlino e nient’altro….
I dettagli dell’operazione
In manette sono finiti
– BERLINGERI Massimo (in alto a sinistra) nato a Reggio Calabria in data 28.08.1974, ivi residente, detto “u stuppatu”;
– CARISTO Patrizia (in alto a destra) nata a Melito Porto Salvo (RC) in data 11.09.1988, domiciliata a Reggio Calabria;
– BEVILACQUA Benito Alessandro (in alto al centro) nato a Melito di Porto Salvo (RC) in data 15.11.1994, residente a Reggio Calabria.
I tre soggetti sono accusati di rapina e dell’omicidio preterintenzionale di Maria Ficara, di 88 anni, pensionata di Reggio Calabria, morta a seguito della cruenta aggressione di Massimo Berlingieri e Benito Alessandro Bevilacqua, dopo essere riusciti ad entrare nell’appartamento della donna. L’intento era di appropriarsi di cospicue somme di denaro che l’anziana teneva nascoste in casa, dove i malviventi erano entrati altre volte, in sua assenza, senza riuscire a individuarle. La donna, Patrizia Caristo, risponde degli stessi delitti, in concorso. A Bevilacqua e Caristo sono stati contestati anche alcuni delitti di furto aggravato e ricettazione di beni di provenienza furtiva. Le attività tecniche su cui si basa fondamentalmente l’inchiesta hanno portato alla luce una convulsa attività predatoria di tipo seriale posta in essere dai tre indagati, per lo più in danno di soggetti deboli, donne e anziani, incapaci di opporsi alla violenza delle loro azioni.
La Squadra Mobile di Reggio Calabria, ha ricostruito, con dovizia di particolari, le dinamiche delittuose della rapina, nel corso della quale l’ottantottenne reggina, sotto i colpi brutali degli aggressori che le hanno fratturato dieci costole, è rimasta priva di vita sul pavimento della camera da letto. Erano stati alcuni familiari a dare l’allarme dell’omicidio dell’anziana al servizio 113 della Sala Operativa della Questura di Reggio Calabria. Costoro avevano rinvenuto il corpo esanime della congiunta all’interno della camera da letto del suo appartamento che era stato completamente messo a soqquadro.
Nel corso del primo sopralluogo gli investigatori da subito avevano ipotizzato che il decesso della donna non fosse altro che il tragico epilogo di una violenta rapina. La vittima aveva subito altri furti in casa. Circa la dinamica dell’azione delittuosa, nel corso delle articolate indagini, i poliziotti della Squadra Mobile sono riusciti a ricostruire che quel sabato pomeriggio del 21 ottobre dello scorso anno, intorno alle ore 19.10, i malviventi avevano atteso che la vittima rientrasse dalla messa per introdursi – con qualche macchinazione o usando la forza – all’interno dell’appartamento al fine di costringere l’anziana donna a consegnare loro il denaro che evidentemente non avevano trovato in precedenza, quando in casa non c’era nessuno. Dentro casa, l’anziana avrebbe tentato di opporre resistenza, rifiutandosi di consegnare ai rapinatori i soldi che aveva messo da parte ed è stata per questo aggredito con particolare brutalità fino a fratturale dieci costole, lasciandola esanime sul pavimento della camera da letto.
Quelle due auto notate più volte nei pressi della casa della vittima
L’accurata analisi delle immagini riprese dagli impianti di videosorveglianza nelle vie circostanti al condominio, dove era stata commessa la rapina, ha consentito di rilevare alcuni passaggi sospetti di due autovetture, una Fiat Multipla di colore azzurro e una Fiat 500 di colore nocciola in uso rispettivamente a Berlingieri e a Bevilacqua e Caristo. I veicoli quasi contestualmente, alle ore 18.00 circa, si vedono convergere nella zona del condominio in cui era stato commesso il delitto, in una sorta di pattugliamento, alternando transiti a soste, fino ad incrociare la vittima, lungo la strada del ritorno, alle 19.10 circa, momento in cui la Fiat 500, con una repentina inversione di marcia, si vede seguire la malcapitata, raggiunta dalla Fiat Multipla. Dall’attività investigativa, era emerso che gli autoveicoli avevano compiuto frequenti passaggi e soste anche in precedenza.
