La sentenza di condanna arriva dopo quattro ore di Camera di Consiglio. L’uomo dovrà scontare anche un anno di isolamento diurno
COSENZA – Ergastolo. Una parola che risuona nel silenzio dell’aula in Corte d’Assise a Cosenza, presieduta dal giudice Giovanni Garofalo. Sergio Carrozzino, presente in aula per tutta la durata del processo, ascolta in silenzio il suo destino, mentre il presidente legge la sentenza. Questo è l’epilogo dell’omicidio Rodriguez, avvenuto nel dicembre 2015. La 33enne sarebbe stata strangolata e bruciata nei pressi del cimitero di Belvedere Marittimo il 12 dicembre del 2015. Al termine della camera di consiglio durata quatto ore, la Corte ha ritenuto di accogliere la richiesta della pubblica accusa, il sostituto procuratore Valeria Grieco della Procura di Paola, che aveva chiesto l’ergastolo e l’isolamento diurno per diciotto mesi. Per Carrozzino la sentenza prevede l’isolamento diurno per un anno. In aula sin dalle prime ore della mattina era presente tutta la famiglia che ha atteso in doveroso silenzio l’esito di un processo che lascia un segno permanente che ha cambiato il destino di tutti. Sergio Carrozzino dovrà risarcire la famiglia, il centro Roberta Lanzino e il comune di Belvedere costituitisi parte civile
La musicista, sposata con un uomo di Belvedere, era uscita da casa di fretta per comprare un paio di collant che avrebbe dovuto indossare il giorno successivo ad un concerto. Dalle immagini registrate è evidente come la donna abbia parcheggiato a venti metri dal supermercato alle 19.26. Entrata nell’Eurospin, dopo aver acquistato degli agrumi e salutato una coppia di amici si allontana a passo svelto. Apre la portiera dell’auto e dopo circa un minuto una sagoma la raggiunge. E’ una persona che proviene non dal supermercato, ma dal parcheggio. A piedi. Gira intorno all’auto, apre la portiera e si intrattiene con lei. Seguono all’interno dell’abitacolo dei momenti concitati, definiti dal consulente ‘corpi in movimento’con la Rodriguez che dopo tre minuti si sposta sul lato passeggero. Nel frattempo lo sportello è ancora aperto, mentre al suo fianco passano persone ed auto che si allontanano dal supermercato. La sagoma all’improvviso si posiziona sul sedile della vettura, mette in moto e riparte. Non è dato sapere se si tratti di Carrozzino, le scarse condizioni di illuminazione non ne consentono l’identificazione. L’unica certezza è che la misteriosa sagoma si allontana in auto con la vittima. Il suo corpo verrà ritrovato a poche centinaia di metri di distanza, carbonizzato all’interno della stessa Fiat Punto, nei pressi di un uliveto.
L’imputato è difeso dal legale Giuseppe Bello. I parenti di Silvana Rodrigues e il marito sono rappresentati dall’avvocato Luigi Malomo, il Centro antiviolenza “Roberta Lanzino” è rappresentato dall’avvocato Marina Pasqua, il comune di Belvedere dall’avvocato Rogati
