San Giuseppe, fiera blindata, ma la festa è riuscita (Foto)
Deborah Furlano
Un accoltellamento, qualche furto, una bimba persa. Ma la gente si è divertita e anche per il 2018, lo slogan di chiusura è “Tutti pazzi per la fiera”
“Ue, compà, cumu sta? ma ha saputu?”,
“No, chi, ma tu si ca?”
“E, signu ca, ma l’atra sira, unn’ha saputu? u sangu compà, dua curtiddrate….l’amu purtatu aru spitali”.
“Ma dicia ca erano guagliuni, n’aggressione”.
“Macchì…..nu tradituri l’ha pigliatu cu u curtiaddru cussì (e indica con i due indici la lunghezza della lama). Nu colpu aru vrazzu e l’atru a nu fiancu. Menu mali cunn’eranu profonde…..c’hannu datu vinti iuarni”.
“Ma a chiru l’hannu pigliatu?”. si, s’è presentatu sulu e l’hanno denunciatu. C’hannu dittu ca pè cinqu’anni pedi cà un ci n’a di minta chiu!”.
“Ma cumu mai s’accurtiaddramentu!”.
“Cosi loro, vecchi attriti, su di Fuscaldu, dua marocchini. Avianu così d’apparà! A vi là, c’è a muglieri du buanu, l’accurtiddratu. Quantu sangu ‘nterra chira sira. Mah, è iuta bona compà!”
“Eh, menu mali. Ni vidimu compà, bona fera”.
“Puru a tia e ara famiglia”
COSENZA – Due amici parlucchiano in fiera e quello più informato racconta dell’accoltellamento accaduto qualche giorno fa all’interno della fiera, tra due persone di origini marocchine. Una storia vecchia nata a Fuscaldo, dove risiedono, e conclusasi malamente su viale Parco. L’amico “gazzettino” racconta all’altro e gesticola tutta la scena, tra cui il coltello impugnato dal “traditore” che, in realtà, sarebbe un coltellino, uno di quelli a scatto, probabilmente e fortunatamente per la vittima che alla fine se l’è cavata, secondo il racconto dettagliato tra i due amici, in una ventina di giorni. I due avevano due bancarelle in fiera, all’altezza della “sopraelevata”, ossia il ponte della S.S. 107. L’accoltellatore si avvicina alla vittima e prima lo avrebbe ferito al braccio poi ad un fianco. Il sangue a terra, le grida d’aiuto, il fuggi fuggi e la corsa in pronto soccorso. L’accoltellatore si sarebbe poi presentato alle forze dell’ordine per confessare. Questo dovrebbe essere il fatto più saliente registrato in questi giorni in una fiera blindata, si potrebbe dire, per via delle misure di sicurezza emanate dal Ministero, in relazione a tutti gli eventi e manifestazioni pubbliche. Poi c’è stato l’espositore che tagliava gli alberi con la moto sega, i parcheggiatori abusivi, i furtarelli di poco conto commessi in fiera, la “vittima di turno” derubata di mille euro perchè aveva “paura di lasciare i soldi a casa” e qualche sequestro operato dalla polizia municipale di merce taroccata. In definitiva però, a poche ore di distanza dalla chiusura di questa “edizione” possiamo asserire che è stata una “Fiera sicura”.
L’impegno delle forze dell’ordine e dei soccorsi che hanno garantito la sicurezza
Merito dell’impegno delle forze dell’ordine e di soccorso dislocati lungo tutto il percorso, sia visibili, in uniforme”, che “invisibili”, in abiti borghesi, a confordersi nella folla. Per tutta la durata della tradizionale fiera, sono stati impiegati giorno e notte uomini delle forze dell’ordine, carabinieri, polizia di Stato, Guardia di Finanza, polizia comunale e polizia provinciale che, ininterrottamente non hanno lasciato la città senza sicurezza. La notte le pattuglie hanno percorso la città e il viale parco, tra gli stand per accertare che tutto si svolgesse nel migliore dei modi. Durante il giorno sono stati attivati anche poliziotti e carabinieri motociclisti, pattuglie ferme ai punti principali di snodo della fiera oltre a quelle in movimento e uomini in borghese aggirarsi per tutta la fiera. Nota di merito ai soccorsi, vigili del fuoco e sanitari del 118 e ambulanze private attivate per la durata della manifestazione, come la Misericordia, la Croce Rossa e altre. I vigili del fuoco hanno attivato mezzi (Aps, autobotte e un mezzo piccolo e veloce di spegnimento) e uomini con più turni per coprire più zone.
Bimba persa in fiera, riabbraccia mamma e papà
Ottimo il servizio reso dalla polizia comunale e provinciale: strade sempre in ordine e circolazione stradale libera. Attenti a che niente potesse intralciare la giornata. Da evidenziare che la divisa in fiera ha fatto sì che una piccola bimba ritrovasse i suoi genitori. Il fatto è accaduto domenica, in tarda mattinata. La bimba all’altezza della chiesta di Cristo Re si è ritrovata senza mamma e papà. Però ha notato la divisa della polizia provinciale e ha iniziato a guardare, ferma nella direzione di questi uomini tutti in blu, che avanzavano con una radiolina in mano. I poliziotti si sono resi conto che la bambina era spaesata e l’hanno presa in custodia. La bambina, poco meno di sei anni, non ricordava il numero di telefono. Ma non è stato un problema per la polizia provinciale. Seduta su una delle panchine di viale Parco e assistita da una poliziotta, ha atteso che i genitori venissero rintracciati per essere consegnata sana e salva tra le braccia di mamma e papà.
Una fiera che ha perso un po’ di tradizione ma che conserva il suo fascino
Ultimo giorno di fiera e si iniziano a tirare le somme. Il maltempo ha dato tregua fino ad oggi che, tutto sommato saluta l’evento ormai “in coda”. Una fiera con il suo boom di visitatori e che ha riconfermato la presenza degli espositori come ogni anno. Una fiera che probabilmente dovrebbe essere sistemata meglio come disposizione di stand: c’erano tratti con tre o quattro espositori di vendita di panini e bevande, posizionati l’uno accanto all’altro (e se non erano panini erano dolciumi) e poi il deserto per centinaia di metri. Fortunatamente girava con il carrettino “il buon samaritano” che portava acqua, caffè e bibite ai vari espositori lungo tutta la fiera. Un lavoro intelligente che ha fruttato parecchi soldini. Tende e piante confinate nel fanalino di coda, così come le bancarelle di artigianato locale poste sul piazzale del centro commerciale “I Due Fiumi” quasi all’ombra della fiera. Poco meglio è andata alla sezione dei vimini (quei pochi che erano presenti) e le ceramiche, tutte in prossimità della “vecchia stazione” solo per una nicchia di utenza ben indirizzata negli acquisti. Magari nel 2019 l’amministrazione potrebbe organizzare meglio il dislocamento degli stand per vendita di articolo in modo da non lasciare scoperta l’area.
Sua maestà la borsa, l’articolo più venduto, insieme ai fiori artificiali e alle piante
Senza ombra di dubbio gli stands delle borse…ed erano presenti davvero in numero considerevole, sono stati quelli presi più di mira dal gentil sesso. Molti ambulanti avevano terminato gli articoli tra cui, pezzo forte della fiera 2019 l'”O bag” parallela. Ma tanti erano i mariti ed i fidanzati che portavano a “spalla”, piante e fiori e buste strapiene di fiori artificiali e non. Due stands di pannocchie e due per la vendita di pesciolini rossi e tartarughe di mare. Non sono mancate le bancarelle di prodotto nostrano: carciofi, pomodori di Belmonte, patate della Sila e cipolle rosse di Tropea. Da non dimenticare i mustazzuali di Soriano. Pochi stands per la vendita di profumi e trucchi, mentre abbastanza numerosi quelli dell’abbigliamento, calzature e pentole. Tra i vari espositori era presente uno che vendeva merce solo per la cucina, dalla calamita da attaccare al frigorifero al barattolo particolare porta zucchero, alla serie di strofinacci ricamati. Per non parlare dello stand dei peruviani che vendeva solo ed esclusivamente la natività sotto vari formati e personaggi. Presenti gli stands del tiro al bersaglio presi d’assalto dalle donne; quelli delle uova di Pasqua, vista la vicina ed imminente ricorrenza e quelli dei giocattoli, articolo sempre presente. In fiera anche le “specialiste delle treccine” che hanno reso più belle una infinità di donne e teenage. Poi c’era Omar, ormai trapiantato da anni a Cosenza con le sue creazioni in metallo….intento a vendere ai giapponesi, ai cinesi i suoi lavori. Omar ha la sua pagina Facebook e chi lo volesse contattare dopo la fiera può trovarlo in piazza Bilotti perchè ha detto “il mio negozio è la piazza, è la gente. Io lavoro e loro mi osservano, se gli piace acquistano”. Non è mancata la “mitica” bancarella della musica. Una volta erano musicassette con il mangianastri. Oggi è il cd…ma ancora, fortunatamente, anche per il 2018 ne abbiamo registrato la presenza. Prese d’assalto le specialità culinarie: presente la porchetta romana, il buon cibo pugliese, i dolci siciliani, ma anche “i cavallucci” di caciocavallo tipici calabresi e i cuddruriaddri cosentini (le ciambelle di patata) e i prodotti tipici piccanti, come la sardella di Amantea. Insomma, si può dire che non sia proprio mancato nulla anche in questa edizione 2018.
Quelle storie che vengono da lontano
La sua vita è come tante, lui sorride ma dietro nasconde la solitudine di chi ha gli affetti lontani. Ha 45 anni. Vende borse, tra cui le ricercate O bag, pezzo forte della fiera. Non dice il suo nome, ma è senegalese. Vive in Italia da cinque anni, a Salerno. Non è contento della sua vita. “Sono solo. Vorrei tornare in Senegal. Lì si vive bene, tranquilli e sereni. Ho tre figli, il primo ha 18 anni. Mi chiama e mi chiede cosa faccio qui e perchè non torno a casa. Vorrei…ma devo prima sistemare le cose. Mi mancano. Non li vedo da cinque anni. Mia moglie piange; mia madre non sta bene, ma abita lì vicino mia sorella e l’accudisce. Io prima o poi torno in Senegal. Qui la solitudine è grande. Sto perdendo la vita dei miei figli. come lui tanti altri ambulanti che migrano in Italia o in altre parti del mondo alla ricerca di fare soldi con la speranza di ritornare nella terra dove hanno lasciato gli affetti. Molti si nascondono dalla macchina fotografica. “Non prendere me”, solo la merce. Questo può far capire solo che sono sprovvisti di permesso di soggiorno oppure non sono assunti o chissà quale segreto che portano dietro dal giorno della partenza.
Non dimentichiamo le cooperative ed Ecologia Oggi
Ancora poche ore, dunque, per chiudere “San Giuseppe” 2018 in positivo, senza dimenticare gli operatori che hanno prestato servizio ai vari varchi e vie di fuga, le cooperative della città che durante tutto l’evento hanno mantenuto pulita l’area di passeggio e gli operatori di ecologia oggi che in più turni, di giorno e di notte, hanno effettuato il servizio di raccolta. La presenza della Fiera, naturalmente non ha bloccato i normali servizi in città, così come non ha lasciato scoperta la sicurezza. La macchina ha funzionato, seppur un po’ blindata, ha fatto sì che le famiglie, i cosentini e la provincia intera si riversasse in città nella tranquillità più assoluta. Corre l’obbligo di ringraziare quanti, dietro le quinte, dalle forze dell’ordine, ai soccorsi, agli operatori che hanno mantenuto decorosa la città, hanno lavorato incessantemente per rendere possibile una buona “Fiera di San Giuseppe”