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TESI, caso Vigna – Spataro, il Psi chiede le dimissioni

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Il segretario provinciale Franz Caruso si appella alla trasparenza e alla buona politica “per riavvicinare la gente e dare dignità alle Istituzioni”

 

COSENZA – La sentenza di secondo grado del crack della società partecipata Tesi, con un giudizio finale di nove condanne per il reato di bancarotta, se pur riformate con una pena meno severa, non ha lasciato spazio ai dubbi, alle incertezze e soprattutto alla discussione ormai entrata nel vivo delle cariche politiche che Luciano Vigna e Michelangelo Spataro occupano all’interno della giunta Occhiuto, anche come rappresentanti del popolo. Dopo l’azione dei Democrat di presentare al prefetto di Cosenza la richiesta di sospensione, per come detterebbe la legge Severino, secondo gli esponenti della “Grande Cosenza” in seno al consiglio comunale, dei due assessori in carica al comune bruzio, anche il segretario provinciale del Psi, Franz Caruso, prende posizione sull’argomento trattandosi di dare credibilità alla buona politica nei confronti del popolo che ha votato ed eletto un governo locale che deve camminare nella trasparenza.

In un comunicato scrive: «In presenza di due sentenze di condanna per il grave reato di bancarotta fraudolenta, è opportuno, politicamente ed eticamente, che chi svolge il ruolo di amministratore pubblico  rimuova  la situazione di incompatibilità con la funzione che esercita. Ovvero, che lo faccia il Sindaco.

Non bisogna aspettare che intervenga la legge Severino. Senza evocare il significato del voto del 4 marzo, si richiede, oggi più che mai, una rappresentanza politica ed istituzionale specchiata ed integra. Chi ha ruoli di responsabilità deve essere trasparente ed immune da pregiudizi penali. Solo così si avrà la possibilità di riavvicinare la gente alla politica e dare dignità alle Istituzioni.

È per questo che, senza rinunciare al garantismo che è proprio dei socialisti, si chiede di fare un passo indietro a chi, oggi, più di tutti, deve avere la sensibilità politica -e non solo politica- di tenere al riparo da critiche ed aggressioni l’Istituzione pubblica che rappresenta. Le dimissioni o la revoca dell’incarico, in questi casi, sono un passo obbligato.

 

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